Ambiente: il fine vita dei pneumatici entra in Gazzetta Ufficiale ma non prevede il riutilizzo in nuovi prodotti
- di Pasquale Alfieri
- in Ambiente
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il decreto End of Waste per i vecchi pneumatici è entrato in Gazzetta Ufficiale. In pratica i copertoni usurati non potranno andare più in discarica ma ora si apre un fronte sulle modalità di smaltimento di questo rifiuto. L’interrogativo è quali e quanti oneri saranno a carico delle imprese del settore, da individuare, valutare ed affrontare fin dalle prime fasi di implementazione per porre in essere le misure del nuovo decreto. Quest’ultimo, secondo quanto rilevato dalla Fise, la Federazione delle imprese di servizi, presenterebbe diverse imprecisioni. Ma anche alcune limitazioni come aggiunge Unirigom, l’organizzazione che riunisce le aziende che effettuano la frantumazione ed il trattamento dei pneumatici fuori uso. In sostanza ci sarebbero limitazioni alla possibilità di generare nuovi prodotti dagli pneumatici dismessi, non sufficientemente motivate né da un punto di vista tecnico, né ambientale”.
La principale criticità è oggi legata alla necessaria riorganizzazione delle modalità operative degli impianti e all’incremento dei costi che questi dovranno sostenere per rispettare quanto previsto dal nuovo decreto. In particolare, la gestione dei lotti, secondo le nuove regole, obbligherà gli impianti alla riorganizzazione delle aree di stoccaggio della cosiddetta gomma vulcanizzata granulare (GVG) che cessa di essere rifiuto; operazione che potrà implicare anche la riduzione dei quantitativi gestibili. L’accertamento di conformità alle specifiche del Decreto andrà infatti effettuato separatamente e specificamente per ciascun lotto, non superiore a 1.000 tonnellate.
L’Associazione evidenzia che questo comporterà maggiori costi complessivi per accertare la conformità del campione di gomma: questo significa che, almeno nel primo anno in cui il campionamento dovrà essere più frequente, tale onere andrà a incidere in modo significativo sui costi complessivi e ciò comprimerà ulteriormente i già ridotti margini di profitto delle imprese produttrici del granulo. - (PRIMAPRESS)
La principale criticità è oggi legata alla necessaria riorganizzazione delle modalità operative degli impianti e all’incremento dei costi che questi dovranno sostenere per rispettare quanto previsto dal nuovo decreto. In particolare, la gestione dei lotti, secondo le nuove regole, obbligherà gli impianti alla riorganizzazione delle aree di stoccaggio della cosiddetta gomma vulcanizzata granulare (GVG) che cessa di essere rifiuto; operazione che potrà implicare anche la riduzione dei quantitativi gestibili. L’accertamento di conformità alle specifiche del Decreto andrà infatti effettuato separatamente e specificamente per ciascun lotto, non superiore a 1.000 tonnellate.
L’Associazione evidenzia che questo comporterà maggiori costi complessivi per accertare la conformità del campione di gomma: questo significa che, almeno nel primo anno in cui il campionamento dovrà essere più frequente, tale onere andrà a incidere in modo significativo sui costi complessivi e ciò comprimerà ulteriormente i già ridotti margini di profitto delle imprese produttrici del granulo. - (PRIMAPRESS)