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Salario minimo: i tempi slow della politica e le soluzioni tampone non condivise da Confindustria

(PRIMAPRESS) - ROMA - Sulla spinosa questione del salario minimo, questa settimana potrebbe esserci qualche spiraglio per trovare una quadra doverosa. La politica litigiosa continua ad essere lenta nelle risposte ai cittadini in un momento di grande difficoltà economica. Ieri sera il presidente di Confindustria Bonomi era intervenuto sulle soluzioni "una tantum" a cui ci ha abituato la politica italiana per incapacità a trovare soluzioni strutturali di medio periodo. I 200 euro non risolvono il problema ha detto Bonomi "E'innegabile che i redditi sotto i 35mila euro stanno soffrendo. Allora dobbiamo intervenire in modo serio. E non è con i 200 euro una tantum che si risolve il problema, perché con una bolletta sono già finiti. Quindi-ha aggiunto-è opportuno abbassare il costo del lavoro e mettiamo i soldi in tasca agli italiani.Questo è strutturale,le risorse ci sono. Non fosse altro che questo Paese paga mille miliardi di spesa pubblica". Nella vicina Germania il parlamento concretizza una delle promesse del nuovo cancelliere Olaf Scholz, approvando l’aumento dal 1° ottobre del salario minimo legale da 9,82 euro a 12 all’ora, con un passaggio intermedio a 10,45 a luglio. «È una battaglia da completare subito - avverte Conte -. Dico alle altre forze politiche: avete delle osservazioni da fare, confrontiamoci. La legge si può approvare in poco tempo». Farlo «entro questa legislatura sarebbe l’ideale», altrimenti il Pd la presenterà «dentro il progetto per le prossime elezioni», chiarisce Enrico Letta. E il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni definisce il salario minimo «indispensabile». - (PRIMAPRESS)