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Oggi aperti: parte la Fase 2 ma restano obblighi fondamentali da osservare

Oggi aperti: parte la Fase 2 ma restano obblighi fondamentali da osservare
(PRIMAPRESS) - ROMA - Con il nuovo dpcm dirmato dal premier Conte, dopo l'intesa con le Regioni che concede loro più autonomia e responsabilità e dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, oggi si riparte. Si allenta buona parte del lockdown che ha caratterizzato la prima fase ed ora si avvia la seconda e più complessa fase 2. Saremo liberi di spostarci all'interno della nostra Regione, continuando però a mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro. Obbligo di mascherina ove ciò non fosse possibile o nei luoghi chiusi. Divieto di uscire di casa con febbre superiore a 37,5. Dal 25 maggio via libera a palestre e centri sportivi, dal 3 giugno riapertura delle frontiere Ue. Restano degli obblighi che saranno fondamentali per evitari rischi di nuovi focolai di coronavirus. Ed ecco le principali prescrizioni:
obbligo di mascherina nei luoghi chiusi eccetto gli under 6. Vanno bene anche le mascherine autoprodotte, purché multistrato;
 i soggetti con febbre superiore ai 37,5 gradi devono restare a casa;
 distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro;
- dal 15 giugno possibili i centri estivi per i bambini anche nei luoghi chiusi, rispettando i protocolli (ad esempio un adulto ogni 5 bambini sotto i 5 anni di eta');
- è consentita l'attività motoria ma con almeno due metri di distanza;
- gli eventi sportivi sono ancora sospesi, gli allenamenti consentiti ma a porte chiuse;
- dal 25 maggio riaprono palestre, piscine, circoli sportivi;
- restano chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;
- lo svolgimento di manifestazioni pubbliche e' consentito solo con forma statica e con distanziamento;
- dal 15 giugno riaprono cinema, teatri, sale da concerto. Obbligo distanza interpersonale di un metro. All'aperto massimo mille spettatori, al chiuso 200;
- restano chiuse le discoteche, all'aperto e al chiuso, le fiere e i congressi;
- l'accesso nei luoghi di culto e le funzioni religiose avvengono secondo i protocolli stipulati con le confessioni religiose e allegati al Dpcm;
- riaprono musei, biblioteche con contingentamento e rispetto del protocollo stipulato con le regioni e allegato al Dpcm;
- resta sospesa la frequenza nelle scuole e nell'università, eccetto i corsi di formazione in medicina generale;
- sono sospese le attività di centri culturali, sociali e centri benessere;
- gli accompagnatori non possono permanere nei pronto soccorso;
- le visite nelle Rsa e hospice sono limitate;
- ripartono attività commerciali al dettaglio, bar, ristoranti, pub, gelaterie, pasticcerie, barbieri, parrucchieri, nel rispetto del protocollo con le regioni allegato al Dpcm;
- restano aperti i servizi bancari, finanziari, assicurativi e la filiera agroalimentare;
- le attività degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive sono esercitate secondo il protocollo con le regioni, allegato al Dpcm.
- le attività produttive continuano ad esercitarsi secondo le regole del protocollo tra Governo e parti sociali, allegato al Dpcm;
- si raccomanda alle persone anziane di non uscire di casa se non per stretta necessità;
- dal 3 giugno non sono soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti da e per la Ue, i Paesi Schengen, il Regno Unito. Per gli altri Paesi le limitazioni restano fino al 15 giugno;
- restano sospesi i servizi da crociera;
- le attività di trasporto proseguono secondo il protocollo di settore, allegato al Dpcm.
Cortei vietati e manifestazioni consentite solo "in forma statica". E' quanto prevede il dpcm firmato questa sera dal premier Conte sulla Fase 2 dell'emergenza coronavirus. "Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche - si legge nell'articolo 1 del provvedimento - è consentito soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento". Le manifestazioni, avverte il dpcm, dovranno inoltre rispettare le "prescrizioni imposte dal questore ai sensi dell'articolo 18 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773". - (PRIMAPRESS)