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Governo: di corsa per le elezioni del 25 settembre. Il pericolo della disaffezione al voto

(PRIMAPRESS) - ROMA - Dopo la crisi aperta per le dimissioni del premier Mario Draghi, si andrà al voto il 25 settembre con il decreto già firmato dal Presidente della Repubvlica, Sergio Mattarella. La prima riunione delle nuove Camere dovrebbe tenersi il prossimo 13 ottobre. Uno scioglimento inevitabile secondo il capo dello Stato che, ricordando le difficoltà del momento attuale, ha invitato i partiti a collaborare nell'interesse dell'Italia. Sul solco delle parole di Mattarella, Draghi ha invitato a rimettersi al lavoro sottolineando l'importanza di andare "avanti con la stessa determinazione" fino all'insediamento del nuovo esecutivo in modo da favorirlo. Ma la domanda è se i partiti sono pronti che dovranno impegnarsi quest'estate per la campagna elettorale. Un tempo risicato che si porta dietro il rischio di una partecipazione al voto scarsa per due motivi: l'incomprensibile crisi aperta in un momento delicato del paese e l'incomunicabilità dei programmi elettorali dei partiti per effetto del calo dell'attenzione degli elettori durante il periodo estivo. Infatti proprio quest'ultimo punto aveva impedito alle crisi del passsato repubblicano di andare ad elezioni a settembre. Intanto il Centrodestra che ha aperto la crisi insieme al M5S, si è ricompattato nelle parole di queste ore del dopo crisi ma da Forza Italia ci sono già tre uscite eccellenti per non aver condiviso la scelta di togliere la fiducia a Draghi. Inoltre Berlusconi ha già precisato che le liste elettorali rimarranno separate. Insomma nulla di nuovo rispetto al passato.  - (PRIMAPRESS)