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Gazprom Russia: i dati del I° trimestre 2022 in flessione dell'1,3%. Ma è solo l'inizio

(PRIMAPRESS) - aMOSCA - Mentre l'Unione Europea si appresta a varaare il 6° pacchetto di restrizioni all'import di petroliferi ed energetici dalla Russia, Gazprom snocciola i suoi dati trimestrali che accusano una perdita di 1,3% rispetto allo stesso periodo 2021. Ora il gruppo russo prevede di produrre 494,4 miliardi di metri cubi di gas nel 2022, secondo quanto affermato da Vitaly Markelov, vicepresidente del consiglio di amministrazione della società, in un'intervista all'house organ di Gazprom.
"Il piano di produzione di gas per il 2022 è stato approvato per un importo di 494,4 miliardi di metri cubi", ha affermato.
Markelov rivela le cifre ufficiali del piano di produzione preventivate dal monopolio ma si affretta anche a precisare che le stime possono essere riviste nel corso dell'anno a seconda delle esigenze del mercato. Cioè marcando l'ulteriore perdita di fatturato a causa delle restrizioni. 
Il piano di produzione originale di Gazprom per il 2021 (rilevato anche in un'intervista di aprile) era di 496,9 miliardi di metri cubi, mentre la produzione effettiva nel 2021 è salita a 514,8 miliardi di metri cubi. Secondo il riepilogo operativo di Gazprom, nei tre mesi e mezzo del 2022 la produzione è diminuita dell'1,3% a 155,9 miliardi di metri cubi.
Nel 2021 nel complesso, la produzione di gas del Gruppo Gazprom è stata di 514,8 miliardi di metri cubi, ovvero 62,2 miliardi di metri cubi in più rispetto al 2020. Questo è il miglior indicatore degli ultimi 13 anni. La produzione di gas condensato è stata di 16,3 milioni di tonnellate e la produzione di petrolio è stata 42,9 milioni di tonnellate", ha detto Markelov nell'intervista.
Ma Markelov che non fa accenno alle restrizioni, appare fiducioso sull'arrivo del caldo estivo che farà alzare la richiesta di energia elettrica per l'attività di condizionamento d'aria abitativo: "La crescita dei consumi di gas naturale si vede sullo sfondo durante i mesi estivi, quando aumenta la domanda di produzione di energia elettrica per il condizionamento e il raffrescamento. Di conseguenza, aumenta il consumo di gas naturale nel settore della produzione di energia elettrica". La battaglia alla Russia si vedrà, dunque, anche sullo sciopero dei condizionatori come aveva detto il premier Mario Draghi nel corso di una conferenza. - (PRIMAPRESS)