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Da oggi porte aperte alle regioni con il ripristino della libera circolazione in tutto il Paese

Da oggi porte aperte alle regioni con il ripristino della libera circolazione in tutto il Paese
(PRIMAPRESS) - ROMA - Nella Fase 3 cade ancora un restrizione: dalla mezzanotte di questa notte si sono riaperti i confini regionali e quindi il ripristino della libera circolazione in tutto il Paese. Un provvedimento, tuttavia, che non trova d'accordo tutti i presidenti di Regione.
Da giorni Attilio Fontana (Lombardia), Luca Zaia (Veneto), Alberto Cirio (Piemonte) e Giovanni Toti (Liguria) spingono per un immediato e completo ritorno alla normalità.
Della riapertura regionale da oggi, non era convinto il presidente della Toscana, Enrico Rossi, preoccupato che "La diffusione del virus in Toscana, come in altre regioni, è stata il prodotto della fuga dalla Lombardia poco prima del lockdown, e questo avrebbe dovuto consigliare un po' di prudenza e la pazienza di aspettare una settimana in piu' prima di aprire tutto. Non so a chi avrebbero potuto far male".
Tra le posizioni critiche anche quella del governatore campano, Vincenzo De Luca: "Davvero non si comprende - ha scritto in un post - quali siano le ragioni di merito che possano motivare un provvedimento di apertura generalizzata e la non limitazione della mobilita', nemmeno per le province ancora interessate pesantemente dal contagio".
De Luca ha attaccato: "Si ha la sensazione che per l'ennesima volta si prendano decisioni non sulla base di criteri semplici e oggettivi, ma di spinte e pressioni di varia natura. Si poteva decidere semplicemente che i territori nei quali nell'ultimo mese c'era stato un livello di contagi giornalieri superiore a un numero prefissato (200 - 250 - 300), fossero sottoposti a limitazioni nella mobilità per un altro breve periodo".
Rigida, ma con l'ipotesi di un piano B, anche la posizione di Christina Solinas. Il governatore sardo ha continuato fino all'ultimo a ribadire che per entrare nell'isola serviva una sorta di "passaporto sanitario" e non ha fatto alcun passo indietro rispetto alla posizione del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che lo aveva dichiarato incostituzionale.
In Sicilia, il governatore Nello Musumeci ha archiviato l'idea del "passaporto sanitario", ed ha messo sul tavolo nuove regole: "Occorrerà verificare la provenienza, l'esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista. Ricordo soltanto che siamo al centro di una pandemia e che tutto il resto appare davvero piccola cosa. Non sto parlando di libera circolazione - ha detto ancora Musumeci - ma di chi liberamente viene in Sicilia e accetta la collaborazione con le autorità sanitarie locali”.  Tra i provvedimenti adottati dall’isola c’è l’app "Sicilia sicura” che dovrebbe fornire, una serie di indicazioni di carattere sanitario per i turisti.
Favorevoli all’apertura Michele Emiliano in Puglia e Jole Santelli in Calabria e via libera anche da parte del presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. - (PRIMAPRESS)