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Procreazione assistita: apre a Bari un centro IVI. Il trend di crescita secondo un Rapporto dell'Iss

Procreazione assistita: apre a Bari un centro IVI. Il trend di crescita secondo un Rapporto dell'Iss
(PRIMAPRESS) - BARI - Aperto a Bari un centro IVI per la procreazione assistita sotto la direzione medica di Isamaria Loiudice. Con l’occasione sono stati presentati i dati disponibili dall’Istituto Superiore di Sanità circa la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Un rapporto che anche se fermo al 2017, mostra un trend di crescita del numero di trattamenti conclusi che sono passati da 69,797 del 2020 a 78.366 del 2017. “Sicuramente la crescita di questi numeri si deve a diversi fattori.” Ha spiegato il Antonio Pellicer, Presidente e Fondatore di IVI, l’istituto nato nel 1990 come prima istituzione medica in Spagna specializzata in Procreazione Assistita ed oggi gruppo leader nella medicina della riproduzione che conta sulla più grande banca di ovociti al mondo: “Da una parte l’incremento dei trattamenti è di carattere fisiologico e si deve al cambiamento sociale in atto, per cui la realizzazione professionale o la stabilità lavorativa per le donne è un presupposto per affrontare la maternità con maggiore serenità e consapevolezza. Dunque, è naturale che l’età media in cui si cerca la prima gravidanza si sia alzata rispetto al passato. Dall’altra parte è una questione scientifica: la PMA ha fatto passi da gigante, in termini di ricerca, nuove tecnologie e tecniche innovative, quindi è aumentato il numero dei cicli che si concludono con esito positivo. In IVI, per esempio, riusciamo a ottenere elevate percentuali di successo. Nel caso dell’inseminazione artificiale, con lo sperma del proprio partner si può raggiungere un tasso di gravidanza pari al 45% con tre tentativi, utilizzando la nostra banca del seme le possibilità aumentano fino a un 55%. Attraverso la fecondazione in vitro, invece, con i propri ovuli si ha un 70% di possibilità di successo, arrivando a un 95% al terzo tentativo. Le percentuali si alzano ancora se si ricorre a un trattamento di ovodonazione, con cui otteniamo un 80% di possibilità di successo già al primo tentativo e arriviamo a un 99% al terzo tentativo.” La lettura dei dati, tuttavia, mostra anche una forbice significativa tra nord e sud del Paese che riguarda una condizione socio-economica che segna il limite dell’accesso alla PMA rispetto al nord Italia. - (PRIMAPRESS)