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Nella Giornata dei Camici Bianchi, il SIS 118 chiede un incontro a Mattarella: "Noi prima linea sanitaria dimenticata"

Nella Giornata dei Camici Bianchi, il SIS 118 chiede un incontro a Mattarella: "Noi prima linea sanitaria dimenticata"
(PRIMAPRESS) - ROMA - Nella prima Giornata nazionale dei Camici Bianchi, istituita per ricordare ad un anno dall’inizio della pandemia il ruolo svolto dal personale sanitario nella lotta al contrasto della diffusione del Covid, il presidente del Sis 118 , Mario Balzanelli, si rivolge al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi ha avuto parole di riconoscimento  ai medici della “prima linea”.
Ringraziamo - scrive il 118 in una nota - il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’importante riconoscimento rivolto, in questa giornata. Le parole del Presidente della Repubblica, che esprime “la più profonda riconoscenza del Paese verso tutti coloro che con professionalità e abnegazione si sono trovati, e tutt’ora si trovano, in prima linea nel fronteggiare l’emergenza pandemica” rendono autorevolmente merito alle migliaia di operatori che, incessantemente, a qualsiasi ora del giorno e della notte, incuranti di stanchezza, difficoltà di vario genere, previste e non previste, e soprattutto del rischio più alto per la propria vita, hanno dato “in prima linea” tutto di se stessi per soccorrere, assistere, prendersi cura e curare, per mettere in sicurezza gli ammalati, tutti gli ammalati, della COVID-19 e non solo, per proteggere in modo efficace e determinante l’intera comunità nazionale.
Sentiamo il dovere di esprimere la più profonda riconoscenza verso il Capo dello Stato, supremo interprete dei migliori sentimenti del Paese, e proprio al Presidente Mattarella chiediamo di poter essere ricevuti ufficialmente, al più presto, per presentare alla Sua autorevole attenzione le gravissime, irrisolte, perduranti criticità della “prima linea” nazionale che rappresenta, atti legislativi alla mano, il primo fronte sul territorio della gestione dell’emergenza-urgenza sanitaria, a partire da quella del COVID-19. Prima linea non è un concetto astratto, ma ha categorie ben precise come nel caso del Sistema dell’Emergenza Territoriale 118.
Chiediamo un incontro urgente al Capo dello Stato, per documentare, contestualmente, come da decenni la “prima linea” del Sistema 18 sia stata sistematicamente ignorata da qualunque provvedimento di rinforzo legislativo, anzi, negli ultimi vent’anni come la stessa sia stata assurdamente penalizzata, depotenziata, smantellata, messa in ginocchio, come tutti gli operatori di settore, medici, infermieri, autisti-soccorritori possono ampiamente testimoniare a livello dei vari territori regionali.
Invochiamo l’alta attenzione del Presidente Mattarella a prendere direttamente a cuore la prima linea del Sistema dell’Emergenza Sanitaria nazionale, sollecitando un intervento dedicato, condiviso ed integrato, del nuovo Governo e del Parlamento.
Chi lavora, come noi del Sistema 118, per strada, entrando h 24 nelle case di 60 milioni di persone, facendo così spesso in ambito operativo tempo dipendente la più cruda ed estrema differenza tra la vita e la morte, ritiene – proprio quest’oggi, in cui si parla di riconoscenza - storicamente indifferibile veicolare l’istanza, anche e soprattutto deontologica, etica, autenticamente rispettosa del nostro lavoro ed in modo particolare dei numerosi decessi dei nostri colleghi, morti anche in giovanissima età per aver adempiuto ai nostri doveri, per cui la riconoscenza, laddove reale, non può che esprimersi attraverso scelte ed atteggiamenti concreti, il che significa, semplicemente, potenziando il Sistema di Emergenza Territoriale 118 nazionale a misura delle crescenti necessità epidemiologiche, logistiche, operative oltre che di meritato riconoscimento delle professionalità, attraverso lo strumento, irrinunciabile, indifferibile, inalienabile, più urgente di una riforma legislativa nazionale.  - (PRIMAPRESS)