Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV

L'ex segretaria di Bossi racconta per la prima volta a PresaDiretta su Rai3 la vicenda dei fondi della Lega

L'ex segretaria di Bossi racconta per la prima volta a PresaDiretta su Rai3 la vicenda dei fondi della Lega
(PRIMAPRESS) - ROMA - Questa sera a Presa Diretta su Rai3, nel programma di Riccardo Iacona, l’ex segretaria di Umberto Bossi racconta per la prima volta in Tv, la vicenda legata ai fondi spariti della Lega.
“Queste spese venivano registrate in contabilità, perché erano cose alla luce del sole. Non c’era niente da nascondere - ha raccontato Daniela Cantamessa - Poi Balocchi (ndr Maurizio, fondatore del partito ed ex tesoriere prima di Belsito) veniva da Bossi, io ero presente, e diceva ‘Umberto mi devi dare tot’, gli diceva una cifra. E Bossi gli dava un assegno”.
A PresaDiretta nell’inchiesta “Caccia al tesoro”, in onda questa sera 28 settembre alle 21.20 l’ex segretaria spiega come funzionava il meccanismo delle spese personali di Bossi e del partito.
 “Di soldi suoi, dal conto personale di Bossi – continua Cantamessa -. Questi soldi venivano fatti rientrare in contabilità e andavano a pareggiare quella registrazione transitoria che veniva fatta. Poi Balocchi muore, quindi Belsito votato da tutto il Consiglio Federale, cioè non è che l’ha messo Bossi, diventa amministratore e nessuno dà disposizioni diverse da quelle che noi avevamo avuto quindi tutto continua per noi come prima. Il problema è che io non ho mai visto Belsito venire a chiedere soldi a Bossi”.
E Umberto bossi ha mai pensato di essere stato tradito? “Non parlava – risponde Cantamessa - posso dire che nessuno è più venuto a bere un caffè con lui. Questo lo posso proprio dire perché passavamo le giornate io lui e gli autisti. Mentre prima c’era via crucis e io ero lì. Dal 6 di aprile 2012 non è venuto più nessuno. Spariti tutti”. E sul modo in cui è scoppiato lo scandalo, l’ex segretaria ha un’idea precisa: “C’era qualcosa che non andava – spiega -. Come mai una banca rende noto una cosa del genere ed esce sul giornale? Questa è una domanda che mi sono fatta. E’ stato secondo me strano. Noi eravamo al Governo, Maroni era Ministro dell’Interno”.
“Finita la gestione Bossi (ndr con Maroni segretario) tutti dicevano le stesse cose, erano tutti d’accordo. Dicevano che soldi non ce n’erano più. ‘Non ci son più soldi, non ci son più soldi’. Per contro arrivavano lì l’avvocato di Maroni 600 euro l’ora, il commercialista Pallino ben pagato…e la struttura Lega non veniva più utilizzata quindi va da sé che i dipendenti della Lega non servivano più”. “Non c’erano soldi, ma per chi volevano loro i soldi c’erano”, aggiunge Cantamessa. - (PRIMAPRESS)