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Emergenza 118: caso di cronaca riaccende la polemica sui tempi di intervento attraverso la chiamata al numero unico

(PRIMAPRESS) - ROMA - È destinato a far montare nuovamente le polemiche l'episodio del decesso, avvenuto ad Ostia, di Janna Gommelt, turista di 25 anni, per il ritardo dei soccorsi sanitari che avrebbero accumulato circa 43 minuti di ritardo sino all'arrivo di un'ambulanza. I fatti risalgono al 20 gennaio scorso, ma ora i ritardi denunciati dal compagno, Michael Douglas, della ragazza morta, mette in evidenza le gravi difficoltà avute nella possibilità di comunicare con la Centrale Operativa 118 territorialmente competente. "Il decesso è avvenuto per arresto cardiaco - come spiega il presidente del SIS 118, Mario Balzanelli - e quanto accaduto, fatti salvi gli accertamenti del caso, tuttavia ripropongono la questione del numero unico che dilata i tempi di un intervento di emergenza medica per tre motivi principali:
 Le Centrali Operative 118 devono poter ricevere immediatamente la richiesta di soccorso da parte di chi si trovi in imminente pericolo di perdere la vita mediante accesso diretto al 118, ai sensi di quanto previsto dalla legislazione europea e devono essere dotate dei più moderni sistemi di geolocalizzazione del chiamante (Decreto del 12/11/2009 n° 435335, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale serie generale n° 30 del 6 febbraio 2010). Questo il punto: in emergenza ogni minuto di ritardo può essere fatale. Non si deve perdere tempo. Occorre una riforma legislativa urgente del 112 che restituisca agli italiani il sacrosanto diritto di parlare direttamente con il Sistema di Emergenza Territoriale quando qualcuno stia per morire;
 Le configurazioni tecnologiche delle Centrali Operative 118 devono essere dotate dei sistemi più avanzati di traduzione simultanea multilingue e tutti gli infermieri operatori delle Centrali Operative 118 devono conoscere almeno la lingua inglese mediante corsi di formazione e di aggiornamento, permanente e ricorrente, dedicati. La tecnologia deve supportare sistematicamente i soccorsi perchè non si perdano minuti preziosi;
 Il Sistema 118 va concretamente e significativamente potenziato affinchè il numero complessivo dei mezzi di soccorso sia calcolato e posto in operatività sulla base dei tempi di percorrenza previsti dal legislatore per area urbana ed extraurbana, in modo da consentire il raggiungimento degli scenari critici secondo gli standard temporali  previsti dal legislatore su base tecnico-scientifica.
"Non deve morire, per l’ennesima volta, tra tanti interrogativi, qualcuno prima che lo Stato assicuri alla popolazione nazionale una riforma legislativa del 118 che veda traguardare la più urgente ed indispensabile valorizzazione della capacità istituzionale di risposta del Sistema di Emergenza" conclude Balzanelli. - (PRIMAPRESS)