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Addio a Sergio Lepri, maestro del giornalismo che reinventò l’Ansa. “Professione giornalista” il suo manuale guida per molti

Addio a Sergio Lepri, maestro del giornalismo che reinventò l’Ansa. “Professione giornalista” il suo manuale guida per molti
(PRIMAPRESS) - ROMA - Addio a  Sergio Lepri, storico direttore dell’Ansa dal 1962 al 1990. Sergio Lepri è nato a Firenze nel 1919 (aveva compiuto 102 anni) l’anno che seguiva immediatamente i disastri della prima guerra mondiale. A Firenze si è laureato in filosofia nel 1940; la tesi era sull’estetica di Benedetto Croce. Al giornalismo è arrivato durante la Resistenza, dirigendo a Firenze il giornale clandestino del Partito liberale. Poi, entrò nel 1945 alla Nazione del popolo, organo del Comitato di liberazione. Nel 1950 era redattore capo del Giornale del Mattino, il quotidiano che, diretto da Ettore Bernabei, veniva chiamato l’organo della repubblica fiorentina di La Pira. Nel 1956 ne divenne corrispondente da Parigi, quando Bernabei passò al Popolo. Nel 1957 fu scelto da Amintore Fanfani come suo portavoce e poi come capo del Servizio stampa del suo governo dal 1958 al febbraio del 1959. Un anno e mezzo dopo fu assunto dall’Ansa nel settembre del 1960 e nominato prima vicedirettore nel gennaio 1961 e poi, un anno dopo, direttore. Ma Lepri verrà ricordato sopratutto per aver dato impulso all'Ansa facendone la più autorevole agenzia di stampa italiana è la quarta al mondo.
Centinaia di giovani giornalisti sono cresciuti tenendo sotto la macchina da scrivere e poi accanto al computer il suo manuale "Professione giornalista", un vademecum di buona scrittura delle news. Aperto all'ascolto e al confronto è sempre franco e diretto nei suoi rapporti con i colleghi, Lepri è stato un osservatore attento della trasformazione dell'informazione anche dopo aver lasciato la professione attiva. Il segreto della sua longevità era nell'alimentazione ed una vita attiva fatta di passeggiate in montagna. 


- (PRIMAPRESS)