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Ritorno a scuola nell'Italia divisa tra arancio e giallo in attesa di nuove restrizioni

Ritorno a scuola nell'Italia divisa tra arancio e giallo in attesa di nuove restrizioni
(PRIMAPRESS) - ROMA - Con la giornata di oggi 10 gennaio, che liquida la coda di festività natalizie, termina anche il pacchetto di misure previste per il weekend che ha messo in zona arancione tutto il territorio italiano con la deroga per i “piccoli comuni” che ha consentito gli spostamenti in quei territori con una popolazione fino a 5 mila abitanti e fino a 30 chilometri con l’esclusione a spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Da domani 11 gennaio è attesa la prova della riapertura delle scuole secondarie di secondo grado, quindi con attività in presenza per il 50 per cento degli studenti. Ma è un test azzoppato perché sono solo tre le regioni che suonano la campanella: Valle D'Aosta, Toscana e Abruzzo.  Una situazione che allarma il Comitato tecnico scientifico per possibili nuovi focolai. Tant’è che l’ultima ordinanza firmata dal ministro Speranza ha previsto un automatismo per le fasce e i comuni a rischio che suopereranno l’indice Rt. In sintesi, domani 11 gennaio, cinque regioni andranno in “zona arancione”: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia. Qui non ci si potrà spostare in altri comuni senza autocertificazione e con motivazioni consentite; bar e ristoranti continueranno ad essere aperti solo per l’asporto; negozi al dettaglio aperti e centri commerciali aperti solo da lunedì a venerdì; infine saranno chiuse palestre e piscine. Per le altre regioni che rimarranno in zona gialla (non ci saranno regioni in zona rossa), sono consentiti gli spostamenti dalle ore 5 alle 22 all’interno della regione. Sono aperti i bar e i ristoranti fino alle 18 e si potrà consumare all’interno. Dopo le 18 solo asporto. Negozi e centri commerciali aperti ma per quest’ultimi c’è la chiusura di sabato e domenica. Palestre e piscine continuano a rimanere chiuse. Tutto questo varrà fino al 15 gennaio ma dal 16 potrebbero scattare nuove restrizioni con un altro Dpcm che è allo studio per fermare i dati ancora troppo alti della diffusione cel contagio. Nell'ultima ora il meccanismo automatico ha fatto già la prima vittima: Messina che va in zona rossa per il limite superato di Rt. - (PRIMAPRESS)