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Tria in audizione alla Camera: "La manovra non si tocca se non sarà necessario"

  • di RED-ROM
  • in Italia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Alla Camera c’è stato il via alle audizioni sulla Legge di Bilancio. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria, ha difeso ancora l'azione del governo dopo la nota di ieri della Commissione Bilancio della UE, spiegando che non c’è nessun contrasto con l’Unione Europea ma semmai con alcuni dei tecnici della Commissione.  In questi giorni il governo, ha aggiunto Tria,  è impegnato nella predisposizione di una risposta sugli aspetti ancora controversi" della manovra, una manovra "che il governo intende confermare nei suoi pilastri fondamentali".
Il ministro rispondendo alle domande dei parlamentari ha anche escluso il ricorso a una patrimoniale: "E' ovvio che non si farà la patrimoniale, sarebbe un'azione suicida". "Non stiamo parlando di situazioni greche - ha aggiunto - gli aggiustamenti che possono essere fatti sono tanti e in modo molto più puntuale, senza implicare elementi di emergenza".
Anche sulla possibilità di un intervento di correzione dei conti il ministro spiega che non avrebbe alcun senso di fasciarsi la testa prima ancora di vedere il risultato della manovra:  "Non ha senso discutere di una prospettiva che non c'è ancora".  "Le manovre correttive si fanno se accade qualcosa", ha aggiunto. Il ministro ha quindi escluso che sia allo studio un intervento a sostegno del sistema bancario: "Gli interventi sulle banche sono da scongiurare in tutti i modi", ha detto sottolineando che ad ogni modo "non ci sono le condizioni" che rendano necessari interventi in favore degli istituti di credito.
Ma oggi si è fatta sentire anche Bankitalia con Federico Signorini in audizione che ha affermato che lo spread è già costato 1,5 miliardi di interessi in più al contribuente negli ultimi sei mesi rispetto a quanto sarebbe maturato con i tassi che i mercati si aspettavano ad aprile. Costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e 9 nel 2020, se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati". Secondo Bankitalia gli obiettivi di crescita fissati dal governo sono "ambiziosi" mentre, ha messo in guardia, "una politica di bilancio espansiva, pur utile in fasi cicliche avverse, non garantisce la crescita nel medio termine e può metterla in pericolo a lungo andare".
Signorini si è anche soffermato sull'intervento in programma in materia pensionistica. "l'importo di una pensione eventualmente anticipata dovrebbe essere aggiustato per tener conto del minore montante acquisito e del più lungo periodo atteso di erogazione della pensione. Non rispettando questo criterio, si rischierebbe di compromettere l'equilibrio di lungo periodo del sistema, aggravando l'onere a carico delle generazioni future", ha detto. Critiche anche sul condono previsto nel decreto fiscale. Questo tipo di misure - ha detto Signorini - "potrebbero determinare disincentivi all'adempimento regolare degli obblighi tributari; andrebbero quindi considerate con molta attenzione".  - (PRIMAPRESS)