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Inchiesta stadio Roma, Luigi Di Maio (M5S): "Un grande equivoco è tutto un malinteso"

  • di RED-ROM
  • in Italia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Se la vicenda della costruzione dello stadio della Roma dovesse confermare la “corruzione sistemica” ipotizzata dal giudice per le indagini preliminari, bisognerebbe mettere in discussione anche la stessa esistenza dell’Autorità anti corruzione presieduta da Raffaele Cantone che aveva visionato le procedure d’appalto dell’impianto sportivo. Sta di fatto che gli indagati eccellenti hanno tutti respinto le accuse con in testa Luca Anzalone, l'ex presidente dell'Acea e consigliere della giunta Raggi per il progetto del nuovo stadio della Roma. "Nella mia vita non ho mai compiuto nulla di illecito, respingo con forza ogni addebito", ha detto davanti al gip, Maria Paola Tomaselli, nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia. 
Lo stesso Palozzi si è avvalso ieri della facoltà di non rispondere, così come fatto dall’imprenditore Luca Parnasi. Tra i nomi dell’inchiesta è finito anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò che ha chiesto immediatamente di essere interrogato dal gip per chiarire la sua posizione che non sarebbe riconducibile a nessun reato connesso con gli appalti.
A gettare acqua sul fuoco oggi è lo stesso vice premier Luigi Di Maio che era stato in silenzio finora: ”Un grande equivoco, è tutto un malinteso". Sono state le sue parole riferite all’inchiesta che ha gettato un'ombra sul M5S. Stessa reazione quella di Matteo Salvini a cui erano state addebitate responsabilità di relazioni con alcuni degli indagati.  - (PRIMAPRESS)