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Braccio di ferro dei presidi con il governo sul caos vaccini a poche settimane dall'inizio della scuola

  • di RED-ROM
  • in Italia
Braccio di ferro dei presidi con il governo sul caos vaccini a poche settimane dall'inizio della scuola
(PRIMAPRESS) - ROMA - La legittima scesa in campo dei presidi contro la questione vaccini ha una sola ragione: l’impossibilità, a meno di 20 giorni dalla riapertura delle scuole di riprogrammare l’intera organizzazione scolastica. Il rischio è di far slittare i programmi didattici ma sopratutto di creare spaccature profonde tra alunni con e senza certificato di vaccinazione. La scuola non si può consentire tutto questo.  "Allo stato delle cose, se non verrà presentato all'inizio dell'anno scolastico il certificato di avvenuta vaccinazione della Asl, non potremo permettere la frequenza dei bimbi a scuola, a nidi e materne. Non è possibile far prevalere la nuova circolare Grillo. Per ora, almeno fino all'inizio del nuovo anno scolastico, resta in vigore la Legge Lorenzin: sarà quest'ultima ad essere applicata", poiché "il diritto alla Salute è prioritario rispetto a quello all'Istruzione". A tenere barra dritta sulla questione è l'Associazione Nazionale dei Presidi, che ieri aveva avuto un primo incontro al Ministero della Salute con il capo di gabinetto per rappresentare tutte le difficoltà organizzative ed etiche. L'ipotesi di avere classi "differenziali", composte cioè dai soli bambini vaccinati in cui inserire i bambini immunodepressi è una soluzione priva di ogni logica ed efficacia insistono anche i sociologi. Il dissenso dell'ANP deriva sia perché "si porrebbe un grave problema di carattere organizzativo, legato alla composizione delle classi ed alla regola della continuità, sia perché i bambini non sarebbero comunque protetti nei momenti di ricreazione e nei numerosi spazi comuni (mensa, palestra, bagni) e se ne violerebbe, di conseguenza, il diritto alla incolumita'". Giannelli ha fatto presente all'amministrazione sanitaria "quello che tutti i colleghi già sanno e cioè che essi sono dirigenti dello Stato e pubblici ufficiali tenuti a rispettare e a far rispettare la Costituzione, le leggi e i principi di base dell'ordinamento". E che inoltre, "per costante giurisprudenza della Cassazione Penale, essi sono anche titolari di posizioni di garanzia dell'incolumità di tutti coloro che frequentano gli ambienti scolastici". - (PRIMAPRESS)