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Riforma dello Sport: una lettera del M5S indispettisce il ministro Spadafora

  • di RED-ROM
  • in Italia
Riforma dello Sport: una lettera del M5S indispettisce il ministro Spadafora
(PRIMAPRESS) - ROMA - La Riforma dello Sport, il decreto legislativo di attuazione della legge delega 86/2019, voluto dal ministro Vincenzo Spadafora andando avanti a testa bassa  come un Caterpillar senza ascoltare i mal di pancia che arrivavano da una parte del settore, si è bloccata per una lettera del M5S inviata al ministro. Il contenuto della nota chiede di rivedere alcuni punti della riforma, Ma per giunta c’è anche la contrarietà di una parte del Pd è di forze dell’opposizione. Insomma troppi scontenti perché la legge possa andare spedita.Al centro del contendere ci sarebbe in particolare il limite dei mandati per i presidenti delle federazioni e per quello del Coni e la gestione dei fondi, attualmente suddivisa tra ministero, Sport & Salute SpA e lo stesso Coni.Sul primo punto Spadafora voleva mettere dei paletti, per esempio massimo due mandati al Coni, poi esteso a tre anni.Ma che cosa prevede la bozza del Testo Unico? Diverse le novità che, in caso di approvazione, verrebbero inserite nell’ordinamento sportivo italiano, riformando una legge di 40 anni fa (legge 91/1981). Tra queste ci sarebbero in particolare: Apprendistato per i giovani atleti. Eliminazione del vincolo sportivo. Una definizione di lavoratore sportivo ancora inesistente nell’ ordinamento italiano. Un fondo per incentivare il professionismo nel campo femminile. Misure a sostegno della formazione dei giovani, in materia di tutela contro gli infortuni e sul trattamento pensionistico degli sportivi. Più peso delle tifoserie negli organi societari e norme ad hoc per incentivare l’azionariato popolare. Riforma dello Sport – La figura di lavoratore sportivo«È lavoratore sportivo», si legge nella bozza «l’atleta, l’allenatore, l’istruttore, il direttore tecnico, il direttore sportivo, il preparatore atletico e il direttore di gara che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico, esercita l’attività sportiva verso un corrispettivo al di fuori delle prestazioni amatoriali».L’ attività sportiva potrà essere svolta sia in modalità di lavoro subordinato che autonomo. Riforma dello Sport – L’apprendistato per i giovani atletiSarà incentivata la formazione dei giovani atleti anche ricorrendo a nuove tipologie contrattuali; una di queste, già annunciata dal presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, riguarda i contratti di apprendistato che potranno essere siglati dalle società.Come si legge nella bozza della riforma dello Sport, infatti, «nell’ottica della valorizzazione della formazione dei giovani atleti, per garantire loro una crescita non solo sportiva, ma anche culturale ed educativa, nonché una preparazione professionale che favorisca l’accesso all’ attività lavorativa anche alla fine della carriera sportiva, e ferma restando la possibilità di realizzazione dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, ai sensi della normativa vigente, le società o associazioni sportive possono stipulare contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, per il diploma di istruzione secondaria superiore e per il certificato di specializzazione tecnica superiore». Riforma dello Sport – L’eliminazione del vincolo sportivo Un altra norma orientata allo sviluppo dei giovani è quella che porta all’ eliminazione «entro due anni dall’entrata in vigore del decreto legislativo» del vincolo sportivo, l’obbligo non contrattuale che lega i giovani atleti alle società che li hanno formati.Le federazioni sportive nazionali dovranno prevedere con proprio regolamento che, in caso di primo contratto di lavoro sportivo: le società sportive professionistiche riconoscano un premio di formazione tecnica in favore dell’ultima società sportiva dilettantistica presso la quale l’ atleta ha svolto attività dilettantistica, amatoriale o giovanile; le società sportive dilettantistiche riconoscano un premio di formazione tecnica in favore dell’ ultima società sportiva dilettantistica presso la quale l’ atleta ha svolto attività amatoriale o giovanile. Il premio di formazione tecnica deve essere reinvestito, dalle società o associazioni che svolgono attività dilettantistica o giovanile, nel perseguimento di fini sportivi.Riforma dello Sport – Il professionismo femminileIncentivato anche il professionismo femminile. In particolare, viene costituito un fondo ad hoc con uno stanziamento iniziale di 2,9 milioni di euro.Le risorse saranno destinate solo a quelle federazioni che, entro sessanta giorni dall’ entrata in vigore del decreto, delibereranno il passaggio al professionismo sportivo dei campionati femminili. Il fondo sarà destinato a finanziare misure di sostegno e di promozione del professionismo femminile oltre che per sostenere le spese dovute dall’ emergenza Covid. - (PRIMAPRESS)