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Campania: in calo i mutuatari con reddito mensile fra 1.000 e 1.500 Euro

(PRIMAPRESS) - NAPOLI - Il trend annuale del mercato mutui indica una contrazione diffusa sia a livello locale sia a livello nazionale, con deboli segnali di ripresa all’orizzonte attesi nei prossimi mesi che saranno fondamentali per l’evoluzione del mercato nella seconda parte del 2013. In generale, la richiesta di mutui decelera fortemente in tutte le regioni: la Campania si attesta terza con un -45%, dopo Calabria (-47%) e Puglia (-46%). Seguono Sicilia (-44%) e Lazio (-43%). Questo è il panorama delineato dall’ultima edizione della Bussola Mutui, il bollettino trimestrale firmato CRIF e MutuiSupermarket.it, che offre una fotografia aggiornata e completa delle tendenze in atto nel mercato italiano dei mutui residenziali.
 
Di seguito, una sintesi dei principali punti che emergono dal bollettino di analisi (per i dettagli, si rimanda al report completo della Bussola Mutui con riferimento al IV trimestre 2012).
 
Domanda in Campania: nel IV trimestre 2012 l’acquisto della prima casa spiega il 62% del totale delle richieste di mutuo (+5% rispetto allo stesso periodo del 2011); in parallelo, la domanda di mutuo con finalità surroga si contrae passando dal 14% del totale nel IV trimestre 2011 all’11% del IV trimestre 2012. La domanda continua a essere polarizzata sui mutui a tasso variabile e mutui a tasso variabile con il cap, che assieme spiegano il 71% delle preferenze dei richiedenti (vs. 78% media nazionale). Si segnala il maggiore interesse in Campania per mutui a tasso fisso rispetto alla media nazionale (22% delle preferenze vs. una media nazionale del 17%) e tasso misto (7% delle preferenze rispetto una media nazionale del 6%). Le fasce di durata fra i 20 e i 30 anni spiegano ca. il 76% della domanda, con una preferenza del 42% rappresentata dai mutui di durata trentennale (che contano a livello nazionale per il 46%). La fascia di importo 100.000 - 150.000 euro è quella su cui si concentra il 35% delle richieste. L’importo medio delle erogazioni dei mutui registra una riduzione dell’8,5% nel terzo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 (contro una riduzione media nazionale sullo stesso periodo del -7,3%), riduzione dovuta al quadro complessivo di stasi del mercato immobiliare italiano.
 
Scenario domanda a livello nazionale: il 2012 nel suo complesso ha messo in evidenza la forte contrazione del numero di domande di mutui residenziali da parte delle famiglie italiane (‐42% rispetto al 2011), con una attenuazione della contrazione nel quarto trimestre 2012 (‐34% rispetto al quarto trimestre 2011) e in particolare nel mese di dicembre (‐27% rispetto al corrispettivo mese 2011). Confermato, invece, il forte calo delle richieste di surroga che nel IV trimestre 2012 rappresentano solo il 9% del totale, rispetto al 13% dello stesso periodo 2011. Sul fronte della tipologia di tasso, si conferma il trend di crescita per le richieste di mutui a tasso fisso, che passano da una quota di mercato del 10% nel primo trimestre 2012 al 17% del quarto, trainati da IRS (Interest Rate Swap) che si mantengono a livelli prossimi ai minimi storici. Diminuisce ancora l’importo medio richiesto, che si attesta attorno ai 131.000 Euro, mentre aumenta la durata dei mutui richiesti, con la classe tra 25 e 30 anni che arriva a spiegare il 63% delle preferenze nel quarto trimestre 2012; nel frattempo, le richieste con durate superiori ai 30 anni tendono quasi a scomparire (1% del totale nel quarto trimestre 2012), a fronte di una progressiva sospensione dell’offerta per tali durate iniziata lo scorso autunno.
 
Richiedenti in Campania: risulta in lieve aumento la percentuale dei richiedenti over 55 che passa a spiegare dal 16% del totale richieste nel terzo trimestre 2011 al 17% nel quarto trimestre 2012. Significativa contrazione del cluster richiedenti di sesso maschile (che scende dall’80% al 73%) a favore di quello femminile (27% del totale richieste nel quarto trimestre 2012 che quasi eguaglia la media nazionale nello stesso periodo del 28%). La situazione è stabile per quanto riguarda la categoria di richiedenti con contratto a tempo indeterminato che rimane invariata spiegando l’80% del totale richieste sia nel quarto trimestre 2011 sia nello stesso trimestre 2012 (a scapito di una contrazione della domanda da parte dei lavoratori autonomi che sullo stesso periodo si contrae del 2%). Dal primo al quarto trimestre 2012 i richiedenti con un reddito mensile netto compreso fra i 1.500 e 2.000 euro aumentano dal 28% al 36% del totale richiedenti, mentre si contrae la percentuale dei richiedenti con reddito mensile netto compreso fra i 1000 e 1500 euro, che passa dal 42% al 28%.
 
Scenario richiedenti a livello nazionale: continua l’incremento del peso della domanda da parte degli over 55, che passano a spiegare il 18% della domanda nel trimestre appena trascorso rispetto al 12% del IV trimestre 2011, dinamica determinata dalla maggiore capacità di questo segmento di fornire adeguate garanzie reddituali agli istituti di credito. Si registra anche un allargamento del cluster di domanda che presenta redditi superiori ai 1.500 Euro netti mensili (e inferiori ai 2.000 Euro), che passa dal 24% del primo trimestre 2012 al 31% del quarto trimestre, conseguenza diretta della maggiore selezione della clientela e dell’attenzione alla sostenibilità operata da parte degli Istituti di credito. Nel complesso, la componente dei cittadini non italiani nell’intero anno 2012 ha rappresentato una quota pari all’8% del totale della domanda di mutui.
 
“Il 2012 si è concluso con un bilancio fortemente negativo per il comparto dei mutui: domanda ‐42%, erogazioni ‐50%, sofferenze bancarie in crescita all’1,9% e migliori spread stabili al 3% – commenta Stefano Rossini, Amministratore Delegato e Fondatore di MutuiSupermarket.it. Stiamo attraversando una fase delicata e di transizione, che sarà accompagnata da elevata volatilità degli indicatori finanziari, sino a quando non si profilerà all’orizzonte uno scenario politico credibile e in grado di assicurare la governabilità del paese. In questo contesto non si prevedono a breve particolari evoluzioni per il mercato dei mutui e l’atteggiamento di massima prudenza adottato dalle banche negli scorsi mesi – che già fattorizzava il perdurare di una situazione di elevato costo di approvvigionamento della liquidità e crescente costo del rischio – continuerà probabilmente ad essere il leitmotiv principale anche in questa nuova fase di mercato post-elezioni”. - (PRIMAPRESS)