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Caso Skripal: il giallo della spia che venne dalla Russia. L'accusa di Theresa May

(PRIMAPRESS) - LONDRA - Non era mai accaduto che un premier accusasse apertamente un’altra nazione di azioni di spionaggio. La premier britannica Theresa May lo ha fatto e la tensione non solo tra i due paesi è cresciuta ma a mostrarsi indignati sono la stessa Casa Bianca con il Segretario di Stato Usa, Tillerson e il presidente francese Macron. Dall’Italia, troppo impegnati a risolvere le questioni del dopo voto nessuna parola istituzionale. 
I fatti riguardano l’avvelenamento di domenica scorsa a Londra dell'ex spia russa Sergey Skripal e di sua figlia. A mandare in coma i due è stato del gas nervino spruzzato all’interno di un ristorante italiano dove i due erano andati a pranzo. Dopo le prime indagini è arrivato ieri l'atto d'accusa di Theresa May Mosca dove in Parlamento ha chiamato in causa il governo russo come "molto probabile" responsabile dell'avvelenamento di Sergei Skripal. ”Sulla base delle indagini condotte finora abbiamo convocato l'ambasciatore di Mosca che dovrà rispondere entro mezzanotte" alle domande che gli sono state rivolte: ossia se la Russia abbia condotto l'attacco o "abbia perso il controllo" di sostanze pericolose dai suoi laboratori chimici. Secondo May, le tossine usate domenica scorsa a Salisbury sono "del tipo" di sostanze che Mosca produce. La premier britannica ha ricordato quelli che Londra considera i precedenti a carico della Russia, dal caso Litvinenko, all'annessione della Crimea, alle accuse di interferenze nelle elezioni in altri Paesi. La premier ha quindi aggiunto che il governo britannico è pronto a denunciare l'attacco di Salisbury come "uso della forza illegale contro il Regno Unito" da parte di Mosca se non riceverà spiegazioni convincenti alla richiesta di chiarimenti indirizzata all'ambasciatore e "la Camera dei Comuni tornerà a riunirsi per valutare misure ritorsive". Mosca, ha spiegato May, deve chiarire se ha ordinato lei l'avvelenamento della coppia, che ha coinvolto anche un poliziotto britannico, oppure se ha perso il controllo dei suoi depositi di gas nervino. La Russia, ha detto il ministro degli Esteri Boris Johnson all'ambasciatore di Mosca, deve scegliere tra una delle due spiegazioni.
Ma da Mosca si mostrano offesi per le modalità di ultimatum con cui sono stati chiesti chiarimenti: "che Londra faccia richiesta come si conviene ad un paese con armamenti nucleari". Di fatto dall'amministrazione russa chiedono che si inviino i campioni prelevati a Londra in modo da poter consentire ai lavoratori di mosca di analizzare di cosa si tratta e se le sostanze sono di loro produzione. - (PRIMAPRESS)