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Eurispes: L'Italia cresce con le "unità speciali" dell'industria ma il resto del paese è fermo

  • di RED-ROM
  • in Società
(PRIMAPRESS) - ROMA - La radiografia dello stato di salute del sistema paese nell’analisi annuale dell’Eurispes, mostra una Italia con molte “frecce al sua arco” ma con la incapacità di saperle scoccare. A pesare fortemente sulla crescita e l’ammodernamento del paese è la presenza di divisioni e conflitti che neanche difronte alle grandi difficoltà riescono a trovare una sintesi per raggiungere un obiettivo per il bene comune. Così il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, spiega con questa dicotomia il malessere dell’organizzazione Italia.
Basta analizzare con attenzione la ripresa, sia pur lieve, per capire che è determinata solo da alcuni settori globali che spingono ma che da soli non possono determinare stabilità ma anche aggregazione. Fare con una metafora ne spiega il senso: “è come se si disponesse di coraggiosi reparti di assalto in grado di conquistare posizioni strategiche, ma le truppe necessarie a mantenere e presidiare le posizioni rimangono acquartierate in caserma”. Sicurezza, beni culturali, agro-alimentare, moda, sono “unità speciali” che si accreditano con successo ma sono solo una parte di un paese troppo confuso.Il risultato è che solo un italiano su 5 si fida delle capacità del Governo. In pochi si dicono convinti che il Governo sia riuscito a mettere mano ai conti pubblici, risanandoli (18,7%, contro l’81,3%). Tra le attese non corrisposte, rilanciare i consumi e gestire la crisi immigrazione (per entrambe le voci il 24% circa dei giudizi positivi) la lotta alla disoccupazione (80% contro il 20%), offrire prospettive ai giovani (80% vs 20%), maggiori diritti per i cittadini (76,3% contro il 23,7%), garantire la coesione sociale e sostenere la natalità (77,2% vs 22,8% in entrambi i casi), la diminuzione della pressione fiscale (80,6% vs 19,4%) e portare a termine una buona riforma elettorale (79,5% vs 25,5%). - (PRIMAPRESS)