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Ecco 5 drink del passato da riscoprire

(PRIMAPRESS) - ROMA - Un cocktail è un momento. Un momento di convivialità, di amicizia, di passione, di allegria, di relax. E’ un momento che tutti, almeno una volta nella vita, si sono trovati a vivere perché un cocktail è sempre protagonista di una serata divertente, di un aperitivo da ricordare, di un attimo di calma dopo una giornata difficile.
Un cocktail è un’esperienza. Un’ esperienza di gusto, di consistenza, di colore, di profumo perché ogni cocktail ha una sua caratteristica che lo contraddistingue e che lo rende inconfondibile per chi lo beve. Dal gusto deciso e secco, speziato, dolce, con toni fruttati e con succhi o pestati: ognuno ha il suo cocktail preferito, scelto in base non solo ai gusti ma anche alle sensazioni che un buon drink è in grado di innescare.
Un cocktail è scienza e arte insieme: le tecniche di miscelazione, gli strumenti e le materie prime utilizzate si fondono e creano dei capolavori tra le mani sapienti dei barman. La chiave di queste combinazioni è l’equilibrio, come spiega Giovanni Ceccarelli, formatore presso Drink Factory, scuola italiana per barman di Bologna: le ricette non sono legge, è possibile modificare le quantità degli ingredienti presenti e le modalità di preparazione proprio perché l'equilibrio perfetto dipende dai mix utilizzati.
Giovanni sostiene anche che oggigiorno la vera originalità risiede nella riscoperta di cocktail semplici per ingredienti, che hanno una storia, ma che ancora oggi stupiscono per il loro sapore e che sono quanto mai attuali.

Oltretutto i cocktail più ordinati nei migliori bar del mondo restano i classici, infatti la rivista specializzata Drinks International, come ogni anno, ha pubblicato la World’s 50 Best Selling Classics, una classifica stilata con il supporto di oltre cento bartenders in cui compaiono i cocktail più ordinati nel mondo. Al primo posto troviamo l’Old fashioned, un drink che ha oltre 140 anni ma che superando indenne mode e tendenze è ancora il top. Ovviamente in questa lista non possono mancare il Negroni, il Daiquiri, il Manhattan.

Ecco 5 drink del passato che insieme a Giovanni abbiamo selezionato per voi.

El Presidente

Esistono due famose versioni di questo drink: El Presidente ed El Presidente Machado. La differenza, una piccola quantità di Orange Curacao, cambia completamente il profilo aromatico di questo cocktail. Il primo fu dedicato al Generale Mario Garcia Menocal, presidente di Cuba dal 1913 al 1921. La paternità della prima versione è ancora incerta anche se molti la attribuiscono a Eddie Woelke, stesso bartender che perfezionò la ricetta aggiungendo l’orange curacao e la dedicò al neo-eletto presidente Machado nel 1924.

La ricetta di El Presidente Machado:

40ml Ron cubano 40ml Vermouth francese 1 barspoon di Orange Curacao 1 barspoon sciroppo home made di melagrana
Miscelare con ghiaccio e servire in coppa fredda.

Satan’s Whisker

Apparso per la prima volta nel ‘Savoy Cocktail Book’ di Harry Craddock nel 1930, questo cocktail è proposto in due versioni: quella straight, più classica, con il Grand Marnier e quella curled, in cui invece è utilizzato l’Orange Curacao.

La ricetta:

15ml Gin 15ml Orange Curacao o Grand Marnier 15ml Vermouth rosso 15ml Vermouth dry 15ml Spremuta di arancia 1 spruzzata orange bitters 
Giovanni Ceccarelli consiglia di provarlo con l’Orange Curacao di Pierre Ferrand e di servire in coppa.

Alaska

Il suo nome è un chiaro richiamo al freddo stato americano dell’Alaska; infatti è un cocktail che deve essere servito ghiacciato.
La prima registrazione risale al 1913 nel ricettario di Jacques Straub, Strau’s manual of mixed drinks; successivamente comparirà nel ricettario The Savoy Cocktail book di Harry Craddock in cui oltre alla ricetta è riportata una nota: "Per quanto ci è dato sapere, questa squisita pozione non costituisce l’alimentazione di base degli esquimesi ma fu probabilmente inventato nella Carolina del Sud”. Il drink è molto semplice, gli ingredienti principali sono Gin e Chartreuse gialla, shakerato bene con tanto ghiaccio finché non diventa gelido. L’orange bitters non si trova in tutte le ricette (ma si trova in quella di Straub), ma l’aggiunta di qualche goccia dona al drink una maggiore complessità aromatica.

La ricetta:

50ml Gin 20ml Chartreuse gialla 2-3 gocce di orange bitters o angostura Brown Derby o De Rigueur Gli amanti del whiskey Americano non possono non provare un Brown Derby. Esiste un altro drink con questo nome a base rum, lime e sciroppo di acero: attenzione a non confonderli!

Ecco gli ingredienti:

50ml Bourbon Whiskey 30ml Spremuta di pompelmo 20ml Honey mix
La preparazione, anche in questo caso, è molto semplice: è necessario shakerare vigorosamente e filtrare in coppetta.


Corpse Reviver #2



Nel The Savoy Cocktai Book del 1930, i Corpse reviver, sembrano essere proprio dei drink mattutini; l’autore infatti consiglia di berli prima delle 11 del mattino o comunque in qualsiasi momento sia necessaria una ricarica di energia. La ricetta del numero uno prevede Brandy, Calvados e Vermouth italiano. Tuttavia il numero due è sicuramente il migliore.

La versione originale prevedeva l’utilizzo del Kina Lillet, che da tempo non viene più prodotto, in questo caso viene sostituito da Kina l’aero d’or o dall’Americano Cocchi.

La ricetta:

20ml Gin 20ml Cointreau 20ml Kina l’aero d’or o Americano Cocchi 20ml succo di limone 1 goccia di assenzio o liquore di anice
Il consiglio è di fare particolare attenzione all’utilizzo dell’assenzio o del liquore di anice, si tratta infatti di ingredienti dal sapore molto forte e se utilizzate più di 1-2 gocce si rischia che sia l’unico sapore percepito.

Grandi classici quindi, dal sapore deciso e inconfondibile, che meritano di essere riscoperti e valorizzati. - (PRIMAPRESS)