Mandato d'arresto europeo per Puigdemont: "Mi candido alle elezioni di dicembre"
- di RED-ROM
- in Breaking News
(PRIMAPRESS) - MADRID - E’ lo stesso magistrato spagnolo Carmen Lamela che aveva a firmato l’incarcerazione degli otto ministri del governo catalano a firmare il mandato di arresto europeo contro il rimosso Carles Puigdemont e i quattro ministri che sono con lui a Bruxelles.
La posizione del governo belga è apparsa chiara il ministro della Giustizia, Koen Geens, in un comunicato diffuso via Twitter ha affermato che si tratta di “un procedimento esclusivamente giudiziario”. Geens ha spiegato che tra gli Stati membri dell'Ue fin dal 2004 il mandato di arresto europeo ha sostituito la vecchia disciplina dell’estradizione; questo significa che il potere esecutivo non partecipa alla procedura e tutto avviene tramite contatti diretti tra le autorità giudiziarie.
Dal canto suo Carles Puigdemont, si è detto pronto a candidarsi alle elezioni del 21 dicembre in Catalogna, anche dall’estero e in una intervista alla tv belga aveva detto che in un mondo globalizzato è possibile portare avanti una campagna politica. A Barcellona, restano tutti in carcere i ministri “rivoluzionari” tranne Santi Villa che si era dimesso già nelle fasi concitate delle manifestazioni di piazza. Una mossa che gli è valsa la scarcerazione dietro pagamento di una cauzione di 50 mila euro.
- (PRIMAPRESS)
La posizione del governo belga è apparsa chiara il ministro della Giustizia, Koen Geens, in un comunicato diffuso via Twitter ha affermato che si tratta di “un procedimento esclusivamente giudiziario”. Geens ha spiegato che tra gli Stati membri dell'Ue fin dal 2004 il mandato di arresto europeo ha sostituito la vecchia disciplina dell’estradizione; questo significa che il potere esecutivo non partecipa alla procedura e tutto avviene tramite contatti diretti tra le autorità giudiziarie.
Dal canto suo Carles Puigdemont, si è detto pronto a candidarsi alle elezioni del 21 dicembre in Catalogna, anche dall’estero e in una intervista alla tv belga aveva detto che in un mondo globalizzato è possibile portare avanti una campagna politica. A Barcellona, restano tutti in carcere i ministri “rivoluzionari” tranne Santi Villa che si era dimesso già nelle fasi concitate delle manifestazioni di piazza. Una mossa che gli è valsa la scarcerazione dietro pagamento di una cauzione di 50 mila euro.
- (PRIMAPRESS)
