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Teatro: Isabella Russinova porta in scena Galla Placida, l'imperatrice che dominò i barbari

(PRIMAPRESS) - ROMA - Il teatro impegnato di Isabel Russinova, porta in scena la storia intrigante di Galla Placida, l’imperatrice romana che governò i barbari e che fa parte del filone di commedie ispirate alla vita di grandi donne che la regista ha dedicato alla città di Roma con Les Femmes d’Or.
Con Daniela Allegra nella parte di Galla, la piece teatrale (3 Ottobre) avrà come scenario la Casa Internazionale delle donne .
Attraverso frammenti di vita e le battaglie combattute per conquistare e difendere il potere, l’opera vuole tracciare la memoria di un grande personaggio femminile della storia, che ha anche difeso l’arte e lasciato, in questa, tracce della sua personalità, come il mausoleo che si fece erigere in vita, tra le grandi opere del passato protette dall’UNESCO. Galla Placidia apparteneva ad una dinastia di Imperatori, fatta prigioniera dai barbari Visigoti, di cui divenne poi la Regina. Già nel 400 d.c., i biografi del tempo descrivono l’acutezza politica e l’avvenenza della principessa romana figlia dell’Imperatore Teodosio.
Statista, moglie, amante, madre, guerriera e grande mecenate, Galla Placidia ha saputo decidere, tramare, scegliere e rinunciare con grande lucidità e spietatezza ma anche sensibilità, attiva testimonianza degli ultimi splendori del grande Impero.
Donna colta e raffinatissima, ha cercato di conservare e difendere la memoria degli avi erigendo nuove magnifiche opere, edifici, mosaici, salvaguardando gli artisti e il loro talento.
Galla Placidia fu fatta prigioniera da Alarico, che si infatuò di lei e decise di portarla con sé. Durante la traversata in mare verso la Siria, una tempesta distrusse la flotta di Alarico, che morì poco dopo.
Galla Placidia diventò moglie di Ataulfo. Fu una grande storia d’amore che il destino distrusse con la morte di Ataulfo e il loro figlioletto Teodosio. 
Tornata a casa, riscattata dal fratello, venne data in sposa a Costanzo.
Donna inquieta e intelligente, non accettò di vivere solo il ruolo di moglie e di fatto diventò il primo consigliere del marito che morì dopo qualche anno, stessa sorte toccò al fratello e le redini dell’Impero passarono a lei, in qualità di tutrice del figlio che aveva solo sei anni. 
Governò con grande astuzia ed equilibrio, fu ottima stratega, seppe utilizzare la diplomazia, ma anche la forza. - (PRIMAPRESS)