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I rapporti tra Stato ed Enti Locali e quelli tra i “giochi” e la salute pubblica

(PRIMAPRESS) - ROMA - Non si può certamente dire che i rapporti tra lo Stato e gli Enti Locali, per quello almeno che riguarda i giochi e le slot machine gratis, siano “idilliaci”: forse miglioreranno se andrà in porto il riordino del settore ludico laddove l'Esecutivo ha lasciato in capo agli stessi Enti la responsabilità di gestire il proprio territorio ed i giochi nel modo migliore per lo stesso territorio e per la cittadinanza. I rapporti tra Stato ed Enti Locali sono stati logorati nel tempo dalla diffusione alquanto “smodata” delle apparecchiature da intrattenimento lungo tutta la Penisola, dalla latitanza del Governo in relazione ad una regolamentazione nazionale, e di conseguenza dal “carico” che ne è derivato alle regioni ed agli Enti Locali di questa situazione e delle derive che il fenomeno del gioco ha portato sull'italico territorio.

É evidente che l'equilibrio che si cerca di ottenere potrà essere veicolato unicamente da una sorta di mediazione che lo stesso sottosegretario Baretta sta invocando da mesi e che lo stesso dovrà esercitare a mezzo della sua proverbiale dialettica, rispolverando tutte le sue doti ed esperienze di buon sindacalista che lo hanno contraddistinto nel suo cammino professionale. E sperando che tutto questo basti: unito, certamente, ad una grossa dose di sforzi e di prova di maturità di entrambe le parti in causa per poter arrivare alla chiusura di una “partita” che si trascina ormai da anni.

E che dire poi dei rapporti tra le imprese che di gioco vivono e l'opinione pubblica per quanto riguarda la salute? Ormai da tutte le parti si leggono studi e ricerche che cercano di entrare nei “meandri del cervello” di coloro che subiscono la dipendenza da gioco e non vi è dubbio che “qualche deriva” l'abuso del gioco provoca (come peraltro l'abuso di qualsiasi altra sostanza): ergo, le stesse imprese dovranno rendersi conto che il mercato non può continuare ad essere così “saturo” di proposte e di offerte di gioco e che deve essere ridimensionato.

Anche se sotto questo punto di vista bisogna onestamente dire che gran parte della filiera ha già dimostrato una serietà estrema nel proporre al Governo soluzioni alternative, mirate alle sostenibilità e non al solo mero mantenimento della situazione che si sta oggi vivendo. Ma ci si rende conto che il grande sforzo definitivo dovrà arrivare dai rappresentanti degli Enti Locali che dovranno rendersi conto dei rischi che si stanno correndo per i vari territori con la diminuzione della presenza dell'offerta del gioco lecito a favore della ricomparsa di quello illegale: quindi, dovrà prevalere l'interesse comune, rispettando le imprese che di gioco vivono, i loro dipendenti, i territori, ed anche gli “ingressi” per l'Erario. Non sarà un'impresa facile questa e richiederà una estrema concretezza e grande obbiettività, cose che sino ad ora sono mancate da tutte la parti in causa.

Guardare, ora, solo e soltanto al “proprio orticello”, non va più assolutamente bene, bisognerà affrontare un percorso comune, cercando di rispettare gli interessi ed i valori di tutti. Per il bene del Paese ci si dovrà arrivare se non si vuole vedere tutto un settore andare alla deriva (quello del gioco pubblico e, quindi, legale) e vedere “riaffiorare dal sommerso” quello illecito che è lì, pronto ad intervenire. In ogni caso quello che “non è assolutamente da fare” è passare questa patata bollente alla prossima legislatura ed ai Governi futuri. - (PRIMAPRESS)