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Il Pil del Sud cresce più che nel Centro-Nord, tra le regioni in cima la Campania

(PRIMAPRESS) - ROMA - Anno positivo per il Sud il 2016 con il  Pil che è cresciuto dell'1%, più che nel Centro-Nord, dove è stato pari a +0,8%. Ciò è la conseguenza di alcune condizioni peculiari: il recupero del settore manifatturiero, cresciuto di oltre il 7% nel biennio 2015-2016 e del 2,2% nel 2016, la ripresa del settore edile (+0,5% nel 2016), il positivo andamento dei servizi (+0,8% nel 2016). Questi i dat sull'economia meridionale nel Rapporto Svimez 2017 anticipato oggi a Roma. Nel 2018, previsto un +0,9% al Sud e +1,2% al Nord del Pil. E tra le regioni del Sud, il Pil Campano cresce più di tutti.  Dunque2016 è stato comunque un anno positivo per il Sud con la Campania che ha fatto la parte del leone trainando il Mezzogiorno con un sonoro +2,4 per cento, essendo di fatto la regione che ha fatto registrare la performance migliore in tutta Italia. Non sarà tutto rose e fiori, comunque. Tra i tanti dati in effetti che potrebbero emergere dalla fotografia dell’economia meridionale del Rapporto Svimez 2017 si aspettano diverse sorprese.A gravare sulle eventuali difficoltà un divario che la Campania e tutto il Sud ancora pagano. E non aiuta lo stato dell’Industria 4.0, nonostante la batteria di strumenti che il Governo ha messo in campo per agevolare la crescita del Mezzogiorno dopo che la lunga fase di crisi ha ampliato ulteriormente il divario tra le due macro aree del Paese. “E adesso anche la Svimez ci conferma nell’impegno profuso e ci incoraggia ad andare avanti”.
Così la Vice Ministro Teresa Bellanova legge le anticipazioni del Rapporto Svimez illustrate in mattinata alla stampa nella sede dell’Istituto. “Svimez parla di un 2016 positivo per il Sud, sottolinea il recupero nel settore manifatturiero - cui noi abbiamo prestato sempre grande attenzione nella certezza che manifatturiero è sinonimo nel mondo del Made in Italy - insieme ad agroalimentare e turismo, edilizia, servizi.  Ci induce a ben sperare nella ripresa della domanda interna e, giustamente, ci mette sull’avviso di un rischio derivante dall’eventuale attivazione di un aumento dell’Iva. Un rischio che non possiamo e non vogliamo correre, proprio per non incorrere in una empasse recessiva, dopo il tanto lavoro fatto per riprendere il segno +”. “Certo”, prosegue la  Bellanova, “l’andamento è ancora disomogeneo, il quadro è caratterizzato in modo discontinuo da luci e ombre ma proprio sul calo degli investimenti pubblici inviterei a seguire il ragionamento della Svimez che, giustamente, lega la fase di accelerazione della spesa pubblica nel 2015 alla chiusura della programmazione dei Fondi strutturali 2007-2013. Il che ci obbliga a una riflessione, non scontata, sulla dinamica dei fondi europei e sulla necessità – sempre più evidente e urgente – di tenerli dentro un quadro più complessivo del sistema-paese e dentro un ragionamento sulla qualità della progettazione finale a livello territoriale. Ecco perché abbiamo sempre individuato nella leale collaborazione istituzionale tra Stato centrale, Regioni, Territori, un vero e proprio driver di sviluppo, dal momento che l’interesse nazionale si sostiene anche in questo modo.Un dato su cui proprio i Patti per il Sud ponevano grande attenzione, individuando un paradigma che si conferma strategico, per non sprecare risorse, recuperare quelle impegnate e non spese, puntare sulla qualità degli interventi, sia a monte, con la progettazione, sia a valle, con la realizzazione e il rispetto dei tempi”. Così come si conferma l’urgenza”, conclude la VM Bellanova, “per noi indifferibile, e centrale anche nella ratio del Decreto Mezzogiorno oltre che nei provvedimenti specifici adottati, di tenere insieme crescita, inclusione sociale, lotta alla povertà, perché la ripresa occupazionale riesca ad incidere con evidenza sull’emergenza sociale e perché la ripresa industriale si estenda in modo omogeneo anche alle medie, piccole, e piccolissime”. Ed in particolare sui dati della Campania arriva il commento del segretario geenrale della Uil Campania, Giovanni Sgambati: «“Il rapporto Svimez ci consegna un dato incoraggiante soprattutto in Campania, frutto , certamente, anche delle misure messe in campo dalla nuova giunta regionale. I tempi per recuperare il divario, però, sono lunghi e segnano intere aree di forte impoverimento - spiega Sgambati -  ecco perché abbiamo condiviso come UIL Campania l’idea anche dell’ammodernamento della pubblica amministrazione, considerandola una misura choc per rafforzare e consolidare i livelli di crescita». «Siamo convinti, continua il leader della UIL Campania , che una forte collaborazione istituzionale ed un riconfermato dialogo ed ascolto con i rappresentanti del mondo del lavoro possano ulteriormente dare quella spinta decisiva per abbreviare i tempi nel recupero delle posizioni perse, a partire dalla crisi del 2008». «La UIL Campania - conclude Giovanni Sgambati - c’è e ci sarà ogni qual volta si presentino occasioni ed opportunità nuove di crescita e sviluppo». - (PRIMAPRESS)