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Brexit avanti tutta dopo il via libera della Camera dei Comuni

  • di RED-ROM
  • in Società
(PRIMAPRESS) - LONDRA - La Camera dei Comuni inglese, ha concluso l’iter per la pratica della Legge di Notifica del Ritiro dall'Ue (European Union Notification of Withdrawal Bill). E’ il passo che serviva a legittimare l'avvio formale del negoziato di divorzio da Bruxelles che la premier Theresa May vuole far scattare a marzo invocando l'Articolo 50 del Trattato di Lisbona. Per il governo conservatore britannico, orientato verso un taglio netto con il Club dei 28 - mercato unico incluso - è stato un passaggio decisivo: schivati anche gli emendamenti più insidiosi, esso si è visto infatti confermare in terza e ultima lettura uno schiacciante voto favorevole (494 a 122) allo scarno testo presentato in aula per ottenere un via libera senza paletti.
Se le defezioni in casa Tory sono contenute, aumentano invece le divisioni all’interno dei Labour.
La discussione è ancora calda a seguito della bocciatura di tutti gli emendamenti messi sul tavolo dalle opposizioni per cercare almeno di limare il testo: ultimo quello che mirava a fissare gli impegni del governo a tutela anche del futuro dei cittadini Ue residenti nel Paese. Ma la maggioranza nonostante i contraccolpi ha tenuto e la May può andare avanti.
Ora la questione passa alla House of Lords, la Camera dei non eletti, al cui interno la Brexit non è sicuramente popolare. Ma in caso di modifiche inserite nell'ingranaggio dai pari del Regno la parola dovrà tornare alla Camera bassa. Dove i giochi, alla luce dei numeri di questi giorni, sembrano fatti. In effetti la prima approvazione approvazione del testo nella lettura introduttiva della settimana scorsa aveva già tracciato la strada. Mentre ieri l'esecutivo è riuscito a limitare ai minimi termini i timori di una rivolta interna dell'ala meno euroscettica del gruppo conservatore portando a casa pure la bocciatura (326 no, 293 sì) di una proposta chiave laburista che lo avrebbe obbligato a sottoporsi a un nuovo scrutinio vincolante di Westminster sui contenuti dell'accordo con Bruxelles dopo i due anni negoziali previsti. - (PRIMAPRESS)