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Un fondo d'investimento ed una Banca nel piano triennale di Invitalia

  • di RED-ROM
  • in Economia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Presentato oggi da Claudio Tesauro e Domenico Arcuri, presidente ed amministratore delegato di Invitalia, il piano di investimenti triennale della società che negli obiettivi principali prevede azioni per attrarre gli investimenti esteri. Ma il corso di Invitalia sembra sempre più proiettato ad essere un braccio operativo del Governo intervenendo come soggetto gestore degli investimenti nelle aree di crisi industriale e quelle terremotate. Continua la sua attività di Come finanziatore di startup innovative ma dove c’è più bisogno di capitali propri, capitali di debito e poi arriva anche il loro apporto. 

L'acquisizione da Poste della Banca per il Mezzogiorno, ex Mediocredito centrale, è ufficialmente chiusa. E da oggi è partito l'iter per farsi riconoscere la necessaria autorizzazione come istituto di credito da Bankitalia e Bce. La sfida del nuovo piano industriale dell'agenzia, presentato giovedì mattina a Roma, è inserirla all'interno di una strategia coerente.

L'amministratore delegato Domenico Arcuri ha illustrato gli obiettivi dei prossimi tre anni, "specie in quei territori che sono rimasti indietro". Nell'ultimo triennio l'agenzia ha stanziato 8,8 miliardi di finanziamenti, attivando 18,7 miliardi di investimenti. L'idea è proseguire e integrare questa politica di incentivi, affiancandola e integrandola, con un peso pari, alle iniziative di recupero della aree di crisi. Sfruttando anche la rinnovata legge 181, che dovrebbe entrare in vigore entro il primo trimestre dell'anno per gli interventi nei territori di crisi complessa (comprese le zone terremotate) e in alcune aree individuate insieme alle Regioni. E valorizzando la "procedure veloce" creata da Invitalia per i suoi contratti di sviluppo in tre situazioni particolari: quando intervengono aziende estere, quando i progetti riguardano industria 4.0 e quando hanno un forte impatto occupazionale.

L'altra novità del piano è la creazione di un fondo di investimento, sotto forma di una Sgr, che sostenga progetti di sviluppo di medio e lungo periodo e dia una ulteriore accelerazione all'utilizzo dei fondi comunitari, anticipando le somme che arrivano da Bruxelles solo a lavori eseguiti. Una sorta di bis su scala più grande del fondo che Invitalia ha lanciato dall'anno scorso per il cofinanziamento di startup innovative. Questo fondo, che aveva un obiettivo iniziale di 100 milioni di euro, è fermo a quota 70: "Il Fondo europeo per gli investimenti ha già deliberato uno stanziamento  per la quota restante di 30 milioni", risponde Arcuri. "Ci sono alcune problematiche tecniche che stanno rallentando un po' la chiusura". - (PRIMAPRESS)