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Tedeschi combattuti tra privacy e sicurezza pubblica nonostante 14 mila telecamere di video-sorveglianza già installate

  • di da Berlino - ALESSANDRO BROGANI
  • in Qui Berlino
(PRIMAPRESS) - BERLINO - Dopo l’attentato al mercatino di Natale, la Germania torna ad interrogarsi sull’opportunità di utilizzare le telecamere di video-sorveglianza. Già nello scorso ottobre, sulla spinta dei Verdi, la polizia federale aveva installato 6.400 telecamere nelle stazioni ferroviarie e 1.730 negli aeroporti ma la maggior parte sono vetuste secondo le forze dell’ordine. 
I fatti del “lunedì nero” hanno dato un’accelerata al pacchetto di misure di video-sorveglianza che il ministro degli Interni, Thomas de Maizière, aveva nel cassetto prima ancora dell’attentato: un pacchetto legislativo che va come si legge in una nota ministeriale nella direzione della “ protezione della vita, della salute e della libertà nei luoghi pubblici sono misure di particolare importanza in futuro”.
“La protezione delle zone pubbliche ha la precedenza sulla protezione dei dati” ha detto Gerd Landsberg, direttore esecutivo dell’associazione tedesca delle città e dei comuni, alla “Welt” ha sottolineato come la protezione delle zone pubbliche abbia la precedenza sulla privacy individuale. Secondo Landsberg il materiale registrato deve essere conservato per due mesi. A Berlino ci sono 14.765 videocamere che monitorano gli spazi pubblici, come ha chiarito un’interrogazione parlamentare dei Piraten. Alla fine del 2012 erano 11.700. Del totale 13.640 sono utilizzate sui trasporti pubblici. In tutta la Germania sono circa 100 mila. Il Senato di Berlino si è detto contrario ad un ulteriore allargamento della video-sorveglianza dopo i fatti di Natale. Tale contrarietà è stata espressa anche dall’associazione tedesca dei giudici, per bocca del suo Presidente Jens Gnisa. Anche Benjamin Jendro, del sindacato di polizia di Berlino, ha detto “le immagini potrebbero essere utili per le indagini, ma è molto più importante avere più polizia per le strade che scoraggerebbe molto più i potenziali trasgressori rispetto alla video-sorveglianza”. - (PRIMAPRESS)