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Delpiano (Fondazione Stelline)al forum di Milano: "La meritocrazia come la pietra filosofale, bisogna cercarla"

(PRIMAPRESS) - MILANO - Alla ricerca della meritocrazia perduta. Si potrebbe sintetizzare così lo spirito del convegno promosso dalla Fondazione Stelline di Milano organizzato in collaborazione con Great Place to Work, AIDP e Change, dal titolo Meritocrazia e Leadership, cosa è cambiato negli ultimi tre anni? “.
L’incontro vuole contribuire a fornire “esperienze” per rendere davvero meritocratica la leadership delle aziende, con ricadute positive anche sulla competitività e sulla crescita. All’evento sono intervenuti Marco Pezzana, Ad Manfrotto; Francesco Daveri, professore di Politica Economica Università Cattolica del Sacro Cuore; Enrico Cazzulani, segretario generale di AIDP; Rita Coccia, preside dell’Istituto Volta di Perugia; Marco Bentivogli, segretario generale FIM- CISL; Patrizia Miccolis, Ad Zeta Service. Partecipa, nella prima parte del Convegno, Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi Civici del Comune di Milano, che ha sottolineato: “l’occasione ci consente di misurare come tra i lavoratori pubblici il livello di meritocrazia percepito sia addirittura sotto il 20 per cento. Questo dato svela quanto l’Italia sia ancora valutata come una nazione poco meritocratica, a partire proprio dai suoi enti pubblici”. A fare gli onori di casa, il presidente della Fondazione Stelline PierCarla Delpiano, membro del Forum: “Il coraggio di riconoscere la passione sia il primo passo per attivare una cultura del merito e premiare la crescita di professionalità tese al raggiungimento dei propri obbiettivi con successo personale e lavorativo - ha detto Delpiano -  Mettere il merito al centro di un più attuale sistema valutativo è il primo passo per trovare percorsi formativi alternativi a quelli attuali troppo spesso ingessati in format precostituiti e ormai vecchio”. Pensiero speculare quello di Nicolò Boggian, direttore Generale dell’Associazione che a proposito dei dati raccolti in questi ultimi tre anni, commenta come essi «mostrano senza possibilità di smentita che la meritocrazia in Italia esiste in alcune organizzazioni, ma generalmente è molto più diffusa nelle multinazionali che non nelle aziende italiane o nella pubblica amministrazione. Questo spread è sempre più insostenibile per chi opera su mercati internazionali e non si cura con i soli strumenti della contrattualistica o degli incentivi fiscali, ma serve un cambiamento culturale e una reale apertura ai temi della valorizzazione delle persone in azienda e allo sviluppo dei talenti di ognuno”. - (PRIMAPRESS)