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Turismo: crollano Egitto e Turchia e gli italiani scelgono la Penisola

  • di RED-ROM
  • in Economia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Se la maggioranza dei tedeschi per questa estate ha deciso di trascorrere le vacanze sul freddo mare del Baltico per l’effetto terrorismo, non è che un segnale di quello che sta accadendo negli altri paesi come l’Italia. Secondo una ricerca di Mercury, la società di indagini guidata da Emilio Beceri, si sta consolidando un fenomeno che da un lato spinge i turisti a “convivere” con il rischio attentati, dall’altro induce molto viaggiatori a preferire mete domestiche, rinunciando ai grandi trasferimenti.
Gli effetti si sono visti già con l’Egitto che nel 2010 aveva toccato 14,7 milioni di arrivi internazionali (con una crescita dall’Italia in soli dieci anni del +92%) ha visto crollare il suo trend del 35%, addirittura -51% dal nostro paese. La stessa, profonda, crisi ha colpito la Tunisia.

Il clima di instabilità dell’area mediterranea e medio-orientale si è, peraltro, ripercosso su destinazioni che, pur non avendo subito  attacchi terroristici, hanno visto crollare gli arrivi dall’estero, come Marocco e Giordania. 
Si è generata una forte propensione degli italiani a restare in Italia, con un calo generale di partenze per l’estero vicino al -3% e una crescita del 2% nell’acquisto di viaggi e soggiorni nella Penisola.
Guardando ai mercati esteri, invece, la sensazione di “non essere al sicuro in alcun luogo” spingerebbe i viaggiatori a non modificare i piani di viaggio, ma semmai orientarli verso quei luoghi turisticamente attraenti e con una buona combinazione di intermodalità. Tra questi figura anche l’Italia: al punto che c’è da aspettarsi un buon andamento di arrivi dall’Asia (Cina e Thailandia) e dal Nord Europa, mentre continueremo a soffrire i flussi da Russia e da Brasile. - (PRIMAPRESS)