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Nelle carceri inglesi aumenta il consumo di cannabis sintetica tra i detenuti

  • di Maria Chiara Scanu
  • in Qui Londra
(PRIMAPRESS) - LONDRA - All’interno delle carceri britanniche, fra i detenuti, sta prendendo pericolosamente piede la diffusione ed il consumo di cannabis sintetica.
Peter Clarke, al comando da Febbraio della HM Chief Inspector of Prisons, ha dichiarato al The Guardian che l’impatto sull’intera popolazione carceraria per le conseguenze dell’uso di questa nuova sostanza è drammatico, e sta stravolgendo la quotidianità dei penitenziari.
Venduta tra i detenuti con il nome gergale di "spice" e di "black mamba", la cannabis sintetica sta provocando morte, malattie gravi, reazioni psicologiche pericolose e totalmente inaspettate e imprevedibili, vicende di autolesionismo e psicosi.
Secondo il personale delle carceri, l’effetto di questa droga ha alterato completamento i comportamenti ed i protocolli di restrizione imposti dal regolamento  che starebbero saltando perché ci si trova difronte a situazioni assolutamente imprevedibili.
Un rapporto del 2015 dell’Ombudsman per le carceri, ha riportato che i morti in prigione tra il 2012 e il 2014 per uso di cannabis sintetica sono state 19.
A differenza della resina tradizionale e dell’erba, la cannabis sintetica è prodotta nei laboratori e di solito è inodore, rendendo difficile per il personale penitenziario capire se e quando i detenuti la stiano fumando. 
Nonostante vietata, larghissime quantità continuano a trovare i modi più svariati per entrare nelle mura dei penitenziari.
Nella relazione del 2015 del difensore civico si legge un’esortazione ai governanti perché mettano in atto urgenti misure per rendere maggiormente edotto il personale circa la presenza di questa droga, circa i segnali da cogliere per capire che i prigionieri la stanno assumendo e circa i modi per poter arginare tutta una serie di imprevedibili emergenze.
Un portavoce del servizio carcerario nazionale ha fatto sapere che il governo, nonostante stia già utilizzando tutti i mezzi a disposizione per prendere il controllo della situazione, è consapevole del fatto che si debba fare di più e perciò investirà 1,3 miliardi di sterline per riadeguare le strutture alla nuova emergenza e prendersi cura sia dei detenuti che del personale. 

- (PRIMAPRESS)