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La stilista Francesca Abate debutta a fianco della Lila

(PRIMAPRESS) - CATANIA - Per il suo ingresso nel mondo della moda, Francesca Abate ha scelto di sostenere una giusta causa, quella della lotta contro l’Aids e le malattie sessualmente trasmissibili. Un valore aggiunto alla sua prima collezione, che non a caso ha deciso di chiamare “Vita”. Francesca Abate, giovane fashion designer catanese che il 5 giugno alle ore 20 debutterà con la sua prima collezione moda al Palazzo Biscari di Catania, vuole così proseguire un progetto iniziato nel 2012, quando dedicò la sua tesi di laurea in Infermieristica al ruolo della comunicazione nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Con quel lavoro, accompagnato da una significativa indagine fotografica, puntò l’attenzione sul preoccupante aumento di queste patologie, troppo spesso sottovalutato. Oggi sceglie di legare la sua prima sfilata haute couture allo stesso tema, attraverso la distribuzione di materiale informativo e la presenza della Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids), con un intervento del prof. Luciano NIgro, presidente di Lila Catania. “La comunicazione ha un ruolo primario nella prevenzione – spiega Francesca Abate – e per questo vorrei che si abbattessero le barriere che impediscono la giusta conoscenza di queste malattie e della loro modalità di trasmissione, specie fra i giovanissimi. Sostengo, quindi, in pieno le attività della Lila e faccio mio l’impegno a scegliere sempre la 'Vita', prendendocene cura”. “Come Lila di Catania abbiamo accettato con piacere l’invito di Francesca per un nostro intervento al suo debutto”, dice Maria Grazia Di Benedetto, vicepresidente Lila Catania e componente del coordinamento nazionale dell’associazione. “Parlare di Hiv a un pubblico giovane e femminile – aggiunge - è uno dei nostri principali obiettivi; lo si fa sempre troppo poco, come ci ricordano le circa 4000 nuove infezioni l’anno in Italia. L’Hiv è un problema che riguarda tutta la popolazione sessualmente attiva e non solo qualcuno, come erroneamente si tende a credere. L’associazione di cui sono vicepresidente desidera, così come Francesca, un mondo senza Hiv e ci impegniamo ogni giorno affinché si realizzi. Come donna, poi, mi sento particolarmente vicina a questa collezione moda che nasce dal desiderio di voler realizzare un sogno”.  - (PRIMAPRESS)