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Art Blumm Prize Future Frames a Bruxelles

(PRIMAPRESS) - BRUXELLES - Entra nel vivo la prima edizione del Premio di Fotografia "Blumm Prize Future Frames: comparing identities". La fase finale si concluderà a Bruxelles, il 28 gennaio, con la cerimonia di premiazione presso l’Ambasciata d’Italia (43, Avenue Legrand) dalle ore 18:30.   Il premio d’arte, promosso da Pomilio Blumm Social Ideas, ha la partnership di Reporters Sans FrontieresEMN Euro Mediterranean Network, l’Ambasciata d’Italia a Bruxelles, Rubettino Editore  e di ICO Industria Cartone Ondulato. Sono cinque gli artisti selezionati dal curatore Stefano Schirato, che hanno interpretato in maniera diversa il tema della manifestazione: “I belong”. Oltre a Schirato saranno presenti all’evento Franco Pomilio, Presidente della Pomilio Blumm e creatore del premio, l’ambasciatore italiano in Belgio Alfredo Bastianelli, e i membrii del comitato scientifico: Chris Warde-Jones, fotogiornalista che collabora tra gli altri con il New York Times e il Times, Domenico Affinito, Editor e corrispondente contenuti digitali di RCS Group, vice-presidente in Italia di Reporters Without Borders, Chiara Spat, photo editor per il magazine Grazia e membro di GRIN – National Iconographic Editors Group. Le opere che sono entrate in finale sono quelle di Hadil al-Ramli, Mazen Jannoun, Veronika Lukasova, Dionisis Moschonas e Laetitia Vancon. In "The Building of Love" Dionisis Moschonas, greco, racconta una storia di accettazione e solidarietà che proviene da una Grecia afflitta dalla crisi economica. Così, alcune famiglie che stanno vivendo gli effetti della crisi diventano i veri protagonisti dell'opera. 
Dal canto suo Hadil al-Ramli offre la testimonianza di una situazione sociale difficile. Il suo "Who am I?" racconta è un viaggio nella sua terra, la Palestina, tra le macerie di un conflitto eterno e traccia e le difficoltà che i cittadini della Palestina devono affrontare quotidianamente e con cui devono convivere. Laetitia Vancon, francese, in "My home, my prison" rappresenta come "una tradizione antica, che ancora esiste in un Paese moderno, tormenti una famiglia ordinaria".
Si affida alla tecnica del documentario il libanese Mazen Jannoun nel che con il suo "1×1" mostra le caratteristiche più rappresentative e personali di 25 immigrati che vivono e lavorano al di fuori dei confini del proprio Paese di origine.
Ultima opera in concorso è "Mars: dreams and schemes", dell'artista ceca Veronika Lukasova, la quale ha scelto di incontrare scienziati, designer e astronauti della European Space Agency per descrivere il senso della comunità e "per imparare a lavorare con il vuoto" e a scoprire " se una missione umana su Marte possa essere compiuta in breve tempo da tanti gruppi disparati".

Solo il 28 gennaio la giuria rivelerà il nome del vincitore del premio “Future Frames” che si aggiudicherà la possibilità di esporre la propria opera a Bruxelles e riceverà anche un assegno di 3 mila euro.
- (PRIMAPRESS)