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Auditorium: Enrico Zanisi Piano Solo 1 novembre Carta Bianca

(PRIMAPRESS) - ROMA - Cresciuto ascoltando anche gruppi come gli Emerson Lake Palmer, i Genesis e i Led Zeppelin, Enrico Zanisi ha intrapreso un iter di studi completo, diplomandosi con lode in pianoforte classico e laureandosi, sempre con lode, in jazz. La padronanza tecnica dello strumento, quindi, arriva da lontano, da una formazione che permette a Enrico di avventurarsi su ogni territorio con sorprendente sicurezza e consapevolezza.
 
Già sul palco di Umbria Jazz, European Jazz Expo, Festival Mito, Festival Internazionale Time In Jazz e il 12 Points Festival di Dublino e di Edimburgo, Zanisi ha terminato da poco il suo “Keywords tour”. Lunedì 9 giugno, gli è stato consegnato il Premio Siae per la Creatività.
La giuria composta da Danilo Rea, Rita Marcotulli e Rosario Giuliani ha attribuito la prima edizione di questo premio con la seguente motivazione: “Per la straordinaria personalità evidenziata sia come leader del suo avvincente trio che come partner di alcuni dei più prestigiosi solisti italiani”.
Come non condividere la scelta della giuria – ha dichiarato Paolo Damiani – Enrico Zanisi è talento puro, sublime musicalità e grandi qualità compositive ed interpretative. Originalità, soprattutto, verso il jazz che verrà.
 
Succede ancora, forse solo nel jazz. La storia del giovanissimo Enrico Zanisi appartiene a quella letteratura musicale che racconta in maniera universale il talento, gli incontri e le occasioni non perse dell’artista che non rinuncia ai suoi sogni. Dopo una serie innumerevole di concerti e gigs nei piccoli locali della capitale, Enrico viene inizialmente notato da un giornalista che, forte del talento provato, decide di presentarlo a un discografico. Nel giro di un anno, Enrico Zanisi, classe 1990, da alla luce Life Variations, progetto in trio edito per la Cam Jazz. Il titolo fa riferimento proprio ai cambiamenti vitali, a quelle inaspettate quanto sorprendenti variazioni di vita.
 
Enrico Zanisi ha una scrittura che sa farsi riconoscere senza gli ornamenti di chi cerca visibilità ora e una collocazione indiscussa per sempre. Scrive di quello che conosce in prima persona. Certe asperità iniziali cedono il passo a una calligrafia decisa, essenziale, che sta pian piano scivolando verso un modo di comporre elementare, al modo dei grandi e non degli ignari.
 
Presto si capisce che il personaggio non è convenzionale: di questi tempi titolare un disco a una vocazione di romanticismo risulta strano, a dir poco controcorrente. Enrico Zanisi, a cui piace nuotare in direzione opposta, si spinge nel panorama segreto della sua interiorità attraverso esplorazioni dai contorni ora ascetici ora persino spirituali: gioca in un ambito in cui il romanticismo regna sovrano. In realtà tutto è lo specchio del suo modo di suonare il pianoforte e di concepire la musica.
 
Dopo il successo del precedente Life Variations e il titolo Top Jazz come “miglior nuovo talento” 2012, il giovane pianista, stupisce ancora una volta pubblicando l’atteso nuovo album in trio dal titolo Keywords, uscito il 14 gennaio per la Cam Jazz.
Keywords sono le parole chiave che Enrico ha riconosciuto nel suo presente. Dopo i cambiamenti inaspettati della vita (Life Variations), Enrico ha trovato dei punti fermi che ha racchiuso in dieci parole, dieci brani che coronano un album ispirato e compiuto.
A prova che con la musica, molto più che con lingua parlata, si possano esprimere concetti ed emozioni forti, Zanisi dimostra di possedere l’arte di racchiudere ed esprimere il complesso nella semplicità.
 
Ho intuito la sua facilità di comporre temi stupendi – dichiara il noto critico musicale Franco Fayenz - questa dote uno ce l’ha in sé oppure è meglio che nemmeno ci provi. Ho ammirato la bellezza del suono, un’altra dote che uno ce l’ha, altrimenti non se la può dare. Ho guardato il suo modo impeccabile di mettere le mani sui tasti, proprio dei pianisti veri. Ho capito che sa resistere al fascino del grande strumento che può indurre chi osa toccarlo a esagerare. E’ un equilibrio che si consegue con la maturità ma Enrico ce l’ha già. Sa limitare la sua poetica alle “note necessarie” e tutto lascia sperare che continui. - (PRIMAPRESS)