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Nudo in scena e ricerca artistica: la danza a Teramo è senza censure

(PRIMAPRESS) - TERAMO - “Era il 2006 quando iniziammo ad “interferire” con interventi artistici di ricerca in pieno centro storico a Teramo,” spiega Eleonora Coccagna direttrice artistica della Stagione “sono passate 9 edizioni di Interferenze, rassegne, stagioni, spettacoli in luoghi inconsueti, e grazie al continuo sforzo di diffusione e divulgazione della danza contemporanea oggi Teramo è pronta a mettersi in gioco con i nuovi linguaggi della scena contemporanea, con la danza di ricerca, con il nudo in teatro. Sono orgogliosa” continua Coccagna “che la mia città sia inserita in circuiti nazionali e internazionali di danza contemporanea, e che in questo campo stia a braccetto con metropoli oltreoceano e città considerate da sempre simbolo di innovazione e ricerca”. Da ottobre a maggio sono in programma 18 performance in 11 spettacoli con 2 ospiti internazionali, 4 prime assolute, 1 prima nazionale, 2 Premi per la coreografia, 5 coproduzioni di cui una internazionale. Tra gli ospiti in cartellone spiccano Manfredi Perego, vincitore del Premio Equilibrio 2014 per la coreografia, Irene Russolillo vincitrice del Premio Equilibrio 2014 per migliore interprete, già vincitrice del Premio Outlet 2014, e la Compagnia belga Wooshing Machine prodotta da Charleroi Danses. La Stagione Danza è sostenuta da MiBACT, Regione Abruzzo, Fondazione Tercas, Città di Teramo in collaborazione con Rete Anticorpi XL, Network Dancing Cities, Festival Damça Em Transito (Brasile), Rete R.A.D. Rete Abruzzese Danza, Dance Studio di Bruxelles, Festival Inside Off/Mosaico Danza di Torino, Teatro Comunale di Orsogna, Teatro dei 99 di L’Aquila, Unicef Teramo. La Stagione Danza si apre il 25 ottobre alle ore 21 nel Teatro Spazio Electa con EU-ROPA della Compagnia Internazionale di Danza Teatro Insomnia di Gisela Fantacuzzi, coreografa argentina che firma questa prima assoluta, un progetto artistico sostenuto da IBERSCENA, fondi di aiuto per le arti performative dell’America Latina. Eu-ropa prende ispirazione dal tragico crollo del 2013 di una fabbrica tessile in Bangladesh, una delle più grandi catastrofi industriali dopo Bhopal, la peggiore nel settore dell’abbigliamento, con più di 1100 morti. L’ultima di una lunga serie di incidenti e violazioni, che coinvolgono le più importanti marche globali, rivelando un sistema di sfruttamento delle risorse umane e naturali, che è solo il lato B della nostra società occidentale. Il progetto artistico è a supporto della campagna Abiti Puliti che diffonde consapevolezza sul tema dei diritti umani nel settore dell’abbigliamento. Il titolo del progetto unisce il portoghese Eu, ovvero Io, e lo spagnolo Ropa, ovvero Abito. “Eu-ropa mira a metterci di fronte ad uno specchio” spiega la coreografa “di fronte alla nostra condizione di cittadini occidentali, stimolando una riflessione sul nostro stile di vita; di fronte alla nostra condizione di esseri umani nudi, con il nostro corpo che ricopre l’anima, come un vestito permanente eppure transitorio. E se i vestiti possono significare schiavitù per alcuni esseri umani, anche i nostri corpi possono essere una prigione per noi stessi, se non troviamo la strada per la libertà…” - (PRIMAPRESS)