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Rinnovabili, Italia Nostra lancia l’allarme in vista di nuovi incentivi a eolico e fotovoltaico: danno enorme

  • di RED ROMA
  • in Ambiente
(PRIMAPRESS) - ROMA – Gli incentivi diretti che le famiglie italiane hanno pagato quest’anno, tramite la componente A3 delle bollette, per le energie rinnovabili hanno superato addirittura il costo all’ingrosso dell’intera energia elettrica prodotta in Italia. Cifre esorbitanti, vicine ai 13 miliardi secondo le stime del Gruppo Energia di Italia Nostra, che nel 2016 prevedono addirittura un superamento, per la sola incentivazione delle FER elettriche, di quota 15 miliardi di spesa, ovvero l’uno per cento dell’attuale PIL italiano. energie rinnovabili L’allarme è stato lanciato dall’associazione ambientalista che vede concreto il rischio di ulteriori obiettivi vincolanti per le rinnovabili, che potrebbero generare danni enormi al nostro Paese: “C’è chi vorrebbe che sotto la Presidenza Italiana del semestre europeo - sottolinea Marco Parini, presidente di Italia Nostra - al prossimo Consiglio Europeo il 23 e 24 ottobre venissero fissati dall’Europa nuovi  e più elevati obiettivi vincolanti per la produzione da rinnovabili al 2030: sarebbe un suicidio! Ci troveremo, infatti, con una ulteriore massiccia pioggia di pale e pannelli su territori fragilissimi e pregiati come i crinali appenninici e le coste marine. Un danno enorme per il nostro paesaggio”. Se non bastasse infatti l’enorme e insostenibile costo già sostenuto per incentivare le rinnovabili, eolico e fotovoltaico di tipo “industriale soprattutto, vale il dato degli obiettivi fissati dall’Europa per il 2020. Quest’anno infatti la produzione totale da rinnovabili in Italia dovrebbe essere in totale circa il 36% del fabbisogno (l’anno scorso è stato circa il 33%, dato ancora ufficioso), mentre il rapporto obbligatorio da raggiungere entro il 2020 era il 26,39%. Il problema dell’eolico in Italia è tutto sommato semplice da spiegare, non esistono quei corridoi che fanno la forza della Germania (con il triplo dei nostro impianti) e il pochissimo – e perciò costosissimo - vento utile per gli impianti eolico-industriali si può ricavare solo sulle cime dei crinali o intercettandolo in mare visto che non abbiamo vaste pianure aperte ai venti marini come nei paesi del Nord Europa. “Del resto – sottolinea il Gruppo Energia di Italia Nostra -  anche in Germania, dove pure le pale eoliche vengono prodotte, emergono giorno per giorno, di fronte all’evidenza, critiche sempre più radicali verso la svolta energetica incentrata sulle rinnovabili elettriche non solo da chi ama il paesaggio e l’ambiente, ma anche da organismi istituzionali, come ad esempio l’EFI, il comitato di esperti per la ricerca e l’innovazione insediato dallo stesso  governo tedesco”. - (PRIMAPRESS)