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Giallo dei farmaci Geymonat: spuntano segnalazioni di effetti collaterali

(PRIMAPRESS) - ROMA - Il “caso Geymonat” è scoppiato l’ottobre dello scorso anno, quando l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco ha sospeso l’autorizzazione all’azienda per la produzione e commercializzazione di farmaci ritenuti sospetti a causa di ipotetici difetti di qualità. La sospensione era stata disposta fino al momento in cui tutte le violazioni riscontrate non sarebbero state eliminate.  I prodotti erano stati ritirati per precauzione e siamo ancora in attesa degli accertamenti conclusivi. Secondo i primi monitoraggi, comunque, i prodotti rischiavano “semplicemente” di non avere l’effetto promesso: la quantità di principio attivo presente, infatti, sarebbe stato inferiore a quello indicato in etichetta.
 
Ma allora come mai, in alcuni pazienti, sono stati riscontrati effetti collaterali seguenti all’uso di tali farmaci?
 
In seguito alle richieste del Codici, infatti, l’Aifa ha inviato all’Associazione le segnalazioni di consumatori che riportano diversi ed importanti disturbi in seguito all’assunzione dei prodotti. Vediamone alcuni.
 
·         Alvenex: Edema palpebrale, Eruzione cutanea.
·         Intrafer: Dolore addominale, Iperpigmentazione della cute, Bruciore agli occhi, Cefalea, Ansia, Artralgia, diarrea, Angioedema, Vomito, Crampi gastrointestinali, eritema, Gastrite acuta, Eruzione orticarioide.
·         Gastrogel: prurito, vomito, cefalea gastralgia, costipazione, orticaria.
·         Citogel: sonnolenza diurna eccessiva.
·         Venosmine: Apatia, Deficit di memoria, Sonnolenza
·         Testo Enant: Esantema pustoloso, Adenocarcinoma della prostata
·         Nabuser: capogiro, Anuria, Oliguria, Dolore muscolare, Edema dell'arto superiore,giramento di testa, Angioedema, Orticaria, Edema congiuntivale, Edema delle labbra, Prurito, Edema di Quincke.
 
Inoltre, non è dato sapere il lotto di appartenenza dei farmaci utilizzati dai consumatori che hanno segnalato tali effetti collaterali, quindi non si può stabilire una correlazione causale specifica tra effetto e non conformità del farmaco. Per questo Codici chiede all’Aifa di rendere note, se in suo possesso le informazioni sui lotti.
 
Anche un’altra questione rimane aperta: se l’ipotesi di reato di cui ha parlato la stampa e su cui si indaga è quella di contraffazione, le caratteristiche di non conformità dei farmaci possono riguardare anche altri aspetti oltre alla quantità del principio attivo?
 
Un farmaco contraffatto, infatti, può essere pericoloso anche in riferimento agli eccipienti e il confezionamento. Non vanno neanche sottovalutati i rischi che possono derivare da una non idonea conservazione del farmaco nel periodo che intercorre dalla sua produzione all’immissione sul mercato. Riguardo ai principi attivi, infine, il pericolo è che questi possano essere di scarsa qualità, non soddisfacendo gli standard minimi di sicurezza.
Insomma, la domanda sembra più che lecita: i consumatori corrono pericoli? Quali sono i rischi per chi ha incautamente assunto i farmaci? A queste domande, purtroppo non ci sono ancora risposte esaustive, per quetso Codici sollecita il Ministero della Salute a rassicurare i consumatori e dare maggiori informazioni sulla vicenda.
 
Codici già da tempo ha avviato un’azione di risarcimento danni per tutti i cittadini che si sono ritrovati, loro malgrado, a subire le conseguenze del “caso Geymonat”. Possono rivolgersi all’Associazione per i risarcimenti i seguenti cittadini:
 
·         Coloro che hanno acquistato farmaci non utilizzabili.
·         Coloro che hanno acquistato e/o utilizzato prodotti non conformi a quanto dichiarato.
·         Coloro che hanno riscontrato effetti collaterali o non previsti in seguito all’assunzione dei farmaci in questione. - (PRIMAPRESS)