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Ambiente, a Roma la quinta conferenza nazionale per l'efficienza energetica

(PRIMAPRESS) - ROMA - "La ripresa vuole efficienza" è il titolo della quinta conferenza nazionale per l'efficienza energetica organizzata dall'Associazione Amici della Terra in svolgimento a Roma, nel Palazzo Rospigliosi, il 27 e 28 novembre. Tema centrale della due giorni di studi sono i risultati, reali e non di facciata, raggiunti dall'intervento pubblico in questo settore, anche in vista di una ripresa economica sempre più necessaria e, si spera, vicina.  Energia efficienza In effetti il nostro Paese vanta una riduzione dei consumi energetici, anche oltre gli obiettivi, ma dalla conferenza emergono dubbi sulla causa di questo ridimensionamento, ovvero se a generarlo sia il miglioramento dell'efficienza energetica o, piuttosto, la crisi economica a generarlo. Nell'associazione Amici della Terra hanno le idee chiare: "La decrescita che stiamo vivendo non è “felice” - si legge in una nota - e il persistere della crisi economica in Europa non permette più un approccio superficiale ed ideologico alle politiche energetico-ambientali. Ciò è ancora più vero in Italia dove si scontano anche gli errori compiuti nell’incentivazione delle rinnovabili elettriche; errori che oggi gravano sulla promozione dell’efficienza energetica e sulla ripresa economica. Le politiche energetico-ambientali possono essere realmente un’opportunità per uscire dalla crisi solo se si sarà in grado di misurarne l’efficacia attraverso accurate analisi di costi e benefici". Approcci superficiali ed errori nell'incentivazioni di fonti elettriche rinnovabili ma forse non così convenienti, un discorso ampio che sarà affrontato in quattro sessioni di lavoro dedicate a riduzione dei consumi; servizi e tecnologie avanzati per l'efficienza  energetica; efficienza energetica per l'industria; usi efficienti del vettore elettrico. “Fuori dalla retorica della cosiddetta green economy, - ha sottolineato Rosa Filippini, Presidente Amici della Terra - sono necessarie misure che consentano non solo alle piccole e medie imprese ma anche alla nostre grandi industrie energivore di recuperare competitività attraverso investimenti nella qualità ambientale e nell’efficienza energetica, sia dei processi produttivi che dei prodotti. La vera sfida di una politica ambientale avanzata non è chiudere o delocalizzare le produzioni difficili ma renderle ambientalmente sostenibili”. - (PRIMAPRESS)