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Bellanova (Politiche Agricole): "Regolarizziamo 600 clandestini per far ripartire l'economia"

(PRIMAPRESS) - ROMA - L’intervento della ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova (Italia Viva) nell’articolo di questa mattina sul quotidiano Il Foglio, aprirà uno di quei dibattiti che in questi mesi di coronavirus si era un po’ assopito.  “Basta ipocrisia. E testa sotto la sabbia. Scrive la Bellanova per poi lanciare la propria idea per fa ripartire l’economia italiana attraverso la regolarizzazione di circa 600 clandestini. “È la mia risposta nella riflessione su quei ‘600 clandestini da regolarizzare per far ripartire l’economia italiana. Nessun lavoratore in nero di invisibili – prosegue la ministra –, ci ostiniamo a non vederli per ricordarsene solo quando l’irreparabile costringe a prenderne atto”. Poi Bellanova scrive: “È anche per questo che dico: o siamo noi, la politica, chi governa, a farci carico fino in fondo delle contraddizioni che il reale ci impone sotto gli occhi, o se ne farà carico qualcun altro: la criminalità”.
Nel ricordare le emergenze affrontate nel settore agricolo e i numeri dei cosiddetti “regolari” (400 mila) la ministra scrive che “sappiamo come fare” per affrontare la situazione e a quanti l’accusano di avere troppa attenzione “per i lavoratori dei ghetti” Bellanova risponde scrivendo “se non è lo Stato a garantire incrocio tra regolare tra domanda, offerta di lavoro, rete integrata dei servizi necessari, è la criminalità” e “il caporalato non è un modo alternativo di erogare servizi necessari, è mafia” e “senza soluzioni legali si espongono le imprese al ricatto di chi fornisce braccia e servizi”. Infine Bellanova taglia corto: “A questo era ed è chiamata Anpal (l’Agenzia nazionale politiche attive lavoro) i cui ritardi sono evidenti e così l’incapacità di fornire risposte adeguate a un tema così complesso”. - (PRIMAPRESS)