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Lavoro: Unicredit, taglio di 6 mila posti e 450 filiali entro il 2023

Lavoro: Unicredit, taglio di 6 mila posti e 450 filiali entro il 2023
(PRIMAPRESS) - MILANO - Unicredit metterà in uscita circa 6 mila dipendenti entro il 2023. Lo scritto ai sindacati, in vista della trattativa che dovrebbe iniziare venerdì 14 febbraio. La chiusura riguarderebbe 450 filiali. La banca ha recentemente raggiunto anche un'intesa con i sindacati in Germania e Austria per gli esuberi in quei paesi. Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, ha convocato i vertici di UniCredit per venerdì 21 febbraio. Lo comunica il ministero in una nota. È intenzione di Unicredit, si legge nella lettera ai sindacati, cercare "soluzioni condivise" e in questo ambito si guarda a quelli che maturano "il requisito pensionistico entro il 31 dicembre 2023 (con diritto alla pensione fino all'1 gennaio 2024 compreso)". Per le altre uscite si "intende poi valutare in via prioritaria l'attuazione dello strumento del fondo di solidarietà di settore". In relazione a questa soluzione la banca "ritiene sostenibile far riferimento all'uscita di personale più prossimo al diritto di pensione, con un anticipo medio rispetto al primo requisito pensionistico di 36 mesi, adottando finestre di uscita che garantiscano certezza di realizzazione degli obiettivi di riduzione". L'istituto "chiarisce si da ora che, nell'ambito della valutazione, si terrà conto delle residue circa 400 richieste di accesso alla sezione straordinaria  del fondo di solidarietà di settore raccolte e non accettate nell'arco di piano Transform 2019 tra la popolazione maturante il primo requisito pensionistico entro il 30 giugno 2024". Poi per quelli che "successivamente al termine della raccolta del precedente piano" hanno avuto "un anticipo della maturazione del proprio requisito pensionistico entro il 1/mo giugno 2024" la banca "conferma la disponibilità a gestirne la cessazione in via prioritaria entro la fine del primo semestre 2020". Infine, nell'ambito della trattativa verranno approfondite "ulteriori forme di esodo che consentano di ampliare le forme e/o le uscite" come "quota 100, opzione donna, riscatti di periodi non coperti da contribuzione".  - (PRIMAPRESS)