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Vino, Vinitaly guarda alla vendita online e punta alla Cina

(PRIMAPRESS) - ROMA – Vinitaly diventerà un format anche per la vendita di vino italiano con il nome di Wine Club, prima sul suolo tricolore ma entro l’anno in Europa e successivamente – si spera – con un’apertura del progetto in Cina. Questa è la novità assoluta della 47° edizione della grande fiera vinicola di Verona, che si terrà dal 7 al 10 aprile ed è stata presentata nel centro congressi di Eataly a Roma questa mattina. Al tavolo dei relatori il presidente e il direttore di Veronafiere, Ettore Riello e Giovanni Mantovani, che hanno fornito numeri e dettagli sull’appunVinitaly presentazione Romatamento più atteso dagli operatori del settore, e anche dai semplici appassionati.
La novità assoluta riguarda dunque il sistema di vendita online “Vinitaly Wine Club” che avrà come base le aziende top selezionate da Opera Wine, l’evento di Wine Spectator che raccoglie in una sorta di pre-apertura della fiera un centinaio di produttori per una serata esclusiva.  Conferme sono appunto quelle di Opera Wine e dei saloni satelliti Sol&Agrifood e Enolitech, così come le partecipazioni del pubblico: “Le nostre stime – ha detto Mantovani – ci dicono che le presenze saranno sui livelli dello scorso anno (quando furono 140.000 con quasi 50.000 operatori stranieri da 116 Paesi e 2.500 giornalisti), mentre la superficie espositiva con l’ampliamento del padiglione 11 supererà i 95.000 metri quadrati”. Oltre 4200 gli espositori previsti, provenienti da circa 20 Paesi, per un appuntamento che in un periodo di crisi internazionale come questo ha cercato di individuare le strategie più utili per la crescita del settore. Fanno capo a questo sforzo la visita, da poco confermata, di una delegazione del Ministero del Commercio cinese che rappresenta un suggello all’attività di Vinitaly per la conoscenza del vino italiano nel mondo e in Cina in particolare.
“Il consumo di vino nei principali Paesi produttori è in calo – ha detto ancora Mantovani – mentre presenta ancora netti segni di crescita negli Stati Uniti, in Russia e in Cina, che è ormai diventata il terzo consumatore mondiale di vino rosso. L’export italiano in Cina negli ultimi anni è rimasto stabile nonostante il calo di quello francese, questo significa che ci sono ancora molte possibilità da sfruttare”.
Altri dati interessanti sono arrivati proprio dall’analisi del mercato mondiale del vino, con l’Italia e la Francia ancora ai vertici della produzione con più di 40 milioni di ettolitri ciascuna, seguite da Spagna (31 milioni) e dal nuovo mondo (Stati Uniti 20 milioni; Sud Africa, Cile, Australia e Argentina intorno ai 10 ciascuna).
A margine della presentazione ufficiale, anche grazie agli stimoli dei giornalisti in sala, sono arrivate le rassicurazioni pratiche sul perfezionamento dell’esperienza in fiera, in particolare con il potenziamento dei servizi wi-fi e rete mobile che lo scorso anno andarono completamente in tilt. - (PRIMAPRESS)