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Nomine: Coldiretti, età media di 57 anni, abbassata di 5

(PRIMAPRESS) - ROMA - Non solo parità di genere ma anche un abbassamento dell’età media di 5 anni che per i presidenti e gli amministratori delegati nominati in Eni, Finmeccanica, Poste ed Enel è ora di 57 anni, rispetto ai circa 62 della precedente governance. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti degli incarichi conferiti dall’Esecutivo guidato dal premier Matteo Renzi che hanno determinato un ringiovanimento nella dirigenza delle partecipate statali, rispetto alle nomine effettuate dai precedenti governi. L’età media dei presidenti appena nominati nelle quattro società è – sottolinea la Coldiretti - di 55 anni mentre quella degli amministratori delegati è di 59 anni, mentre era rispettivamente di 60 e di oltre 63 anni. Il cambiamento - precisa la Coldiretti - è dovuto sopratutto all’ingresso di Luisa Todini (43 anni) alla presidenza di Poste Italiane e di Claudio De Scalzi (59 anni), Francesco Caio (57 anni) e Francesco Starace (59 anni) rispettivamente amministratori delegati di Eni, Poste e Enel. Da sottolineare comunque il fatto che ora come nella passata gestione, i presidenti sono piu’ giovani degli amministratori delegati. Dopo il profondo rinnovamento nella politica, dai partiti alle sedi istituzionali, inizia a cambiare la classe dirigente nel mondo economico dove gli amministratori delegati delle principali società a partecipazione statale hanno una media di 62 anni, l’età media dei presidenti e degli amministratori delegati dei principali gruppi bancari italiani è di 69 anni e hanno in media una età di 62 anni anche i presidenti di tutte le associazioni di impresa operanti nell’industria, nel commercio, nell’artigianato, nei servizi e nell’agricoltura e quelle dei lavoratori presenti in Italia, secondo l’ultimo studio della Coldiretti. “Non possiamo perdere terreno nella corsa del Paese e abbiamo ben presenti i mali che affliggono in questo momento l’Italia, a partire da un modello di sviluppo che sembra aver fatto il suo tempo, ma che nei suoi aspetti degenerativi ha raggiunto la popolazione nel profondo - ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo. La possibilità di ripensare questo modello non può che passare da un profondo cambiamento che deve riguardare tanto le idee quanto gli uomini chiamati ad affermarle, a partire dalle classi dirigenziali”. - (PRIMAPRESS)