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Cisterna, un calcio al razzismo: il valore dello sport alla Pergola

(PRIMAPRESS) - Un calcio al razzismo: lo sport come mezzo per diffondere valori quali correttezza e lealtà nella società., la pratica sportiva vissuta come occasione di crescita umana e inclusione sociale. In campo non si fanno differenze e si trovano persino più amici. Ogni esperienza sportiva vissuta insieme porta con sé benefici abbattendo barriere, differenze e pregiudizi sugli altri.

E’ questo l’obiettivo dell’evento organizzato dalla Scuola Nazionale di Calcio Numero Uno che ha fatto tappa al Centro Residenziale La Pergola sito a Cisterna di Latina, struttura di eccellenza per l’accoglienza, l’assistenza e la formazione per i minori stranieri non accompagnati e diretta dal dott. Luca Faggioni, con una doppia seduta di allenamento per la squadra di calcio a 5 composta esclusivamente dai ragazzi minorenni extracomunitari, provenienti da ogni parte del mondo, donando loro l’ufficiale divisa da gioco. Anche la ditta Verdesativa di Pomezia, azienda leader della cosmesi naturale, ha regalato ai giovani calciatori ospiti del Centro una fornitura di prodotti.

La Scuola Numero Uno ha regalato una giornata indimenticabile ai nostri giovani – ha commentato il coordinatore delle attività educative Ivan Fausti de La Pergola – lo sport ha un linguaggio universale, supera barriere, confini, possiede la capacità di unire le persone, favorendo il dialogo, l’accoglienza e quindi l’integrazione. Imparare ad accettare e condividere le regole comuni di gioco, ha una valenza altamente educativa e formativa nei giovani”.

Oltre due ore di lezioni prima in aula e poi sul campo di gioco con un allenamento specifico dei portieri, sotto la guida del direttore tecnico Giuseppe De Fidio (già preparatore della Nazionale Dilettanti, della Rappresentativa Serie D, della Scuola Calcio della Lazio e della Juventus Academy) e del giovane istruttore Mirko Corsi (responsabile dell’omonima Scuola nel territorio pontino) e con esercizi di tecnica di base riservata agli altri giocatori della rosa che hanno avuto sul campo una guida speciale, l’ex calciatore della Lazio Mario Marchetti.

La Scuola Numero Uno ha sempre dedicato particolare attenzione alla formazione tecnica dei giovani portieri di calcio per aiutarli ad esprimere al meglio la propria passione per questo ruolo.
Un ruolo che, più di ogni altro, abbina alla fatica ed al sacrificio l’amore per lo sport – spiega il direttore Giuseppe De Fidio – riteniamo inoltre importante che i giovani vivano i propri sogni e si prefigge di aiutarli a farlo in maniera consapevole. E poi, qualche volta, i sogni possono anche diventare realtà”. Come è proprio successo ad alcuni suoi allievi diventati famosi: Marco Storari (Juventus, Milan, Cagliari), il pontino Mattia Perin in forza al Genoa e alla Nazionale, Luca Anania (in serie A ha militato nel Lecce e nel Livorno), l’ex nerazzurro e genoano Giacomo Bindi (Inter, Crotone, Latina, Padova). Tra i primi allievi della Scuola anche Attilio Gregori (nella massima serie con le maglie di Roma, Verona, Genoa, Udinese). - (PRIMAPRESS)