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Dante: la Galleria Nazionale delle Marche apre una mostra per i 700 anni dalla morte del sommo poeta

  • di Michele Rak
  • in Cultura
Dante: la Galleria Nazionale delle Marche apre una mostra per i 700 anni dalla morte del sommo poeta
(PRIMAPRESS) - URBINO - La Galleria Nazionale delle Marche partecipa alle celebrazioni per il 700° anno della morte di Dante. Al sommo poeta, figura emblematica della cultura italiana, non solo letteraria, viene dedicata una mostra incentrata sull’influenza dell’immaginario dantesco sulla visione di artisti, architetti e illustratori. La mostra sarà aperta sino al 27 marzo 2022. Nella “Commedia” si ritrova, nell’accurata descrizione dei luoghi attraversati da Dante e Virgilio in forma fisica e illusoria, i sogni e paure più profonde, animate da un’infinita sequenza di paesaggi immaginari che, a partire dagli affreschi trecenteschi ci portano fino alla modernità. Forma tangibile a quegli spazi, venne data dagli architetti razionalisti Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni, alla fine degli anni Trenta, nel progetto – mai realizzato del Danteum. È stato questo il primo tentativo in cui l’architettura, veniva chiamata a dare forma tangibile al capolavoro di Dante, attraverso uno spazio realmente percorribile. Quest’opera, illustrata attraverso i materiali originari, conservati all’Archivio Lingeri di Milano e mai esposti nella loro completezza, viene messa in dialogo con la Città ideale, capolavoro – anch’esso emblematico – del Rinascimento italiano ed opera chiave delle collezioni della Galleria Nazionale delle Marche. Tra esse, altre opere di architetti italiani contemporanei come Aimaro Isola, Andrea Branzi e Franco Purini, che hanno riletto la “sezione” della Divina Commedia attraverso una serie di disegni originali. In questa esposizione, dove l’immaginario architettonico del poeta fiorentino viene messo in luce per la prima volta con chiarezza, la Città di Dio e la Città degli Uomini sembrano finalmente ricomporsi. Dal confronto visivo e concettuale tra l’immaginario dantesco e la sua interpretazione attuale, nasce la più ampia riflessione sul complesso e mutevole confronto tra racconto e immagine, attraverso le visioni potenti e originali proposte, che riflettono sulla fragile natura del mondo contemporaneo riletto attraverso gli occhi di Dante. - (PRIMAPRESS)